Che la Errani vinca – oltre che nel singolo – giocando in coppia con la Vinci dovrebbe essere scontato. Che Barazzutti avrebbe ai suoi tempi vinto più se fosse stato in coppia con la Vinci (meglio con un maschio dalle caratteristiche tecniche della Vinci) anziché con Panatta dovrebbe esser consequenziale. Almeno applicando al ragionamento un’interpretazione strettamente e rigorosamente letterale.
Forse così ha ragionato l’attuale tecnico Barazzutti quando – dopo il successo delle due in Australia – ha dichiarato che se ai suoi tempi fosse stato in coppia con un Vinci al maschile anziché con Panatta avrebbe vinto di più.
Non essendo pervenuta la risposta di Panatta bisognerà cercare di dare un significato alla frase dell’ex compagno pur ammettendosi che la cosa non sembra poi così logica e, quindi, di semplicissima soluzione.
Sicuro è che la frase tanto carina, a prima vista, non è sembrata in generale e tale non potrà essere stata nemmeno per Panatta. Forse qualche precisazione non sarebbe guastata anche perché corredata da qualche particolare la frase un po’ (senza esagerare) di logica potrebbe averla. Un approfondimento tecnico, infatti, potrebbe fornire almeno una parziale giustificazione.
Intanto un parallelo. Che la Errani, in singolo, sia più forte della Vinci l’hanno dimostrato, e lo dimostrano, i fatti. Così come che Panatta, in singolo, fosse più forte di Barazzutti.
È da pensare, allora, che quest’ultimo abbia voluto dire che – in doppio – fatto un raffronto tra il suo rendimento e quello del compagno il suo fosse migliore: meno palle perse, per esempio, rispetto a quelle del collega. E così potrebbe risultare la Vinci rispetto alla Errani.
Dimentica, però, Barazzutti, che i punti alla coppia fatta con Panatta venivano anche dalle improvvisazioni e dalle esuberanze di quest’ulitmo meno calcolatore e temperato di lui ma sicuramente più trascinatore. Ovvio che certi colpi azzardati portassero anche rischi e più possibilità di errori ma, più spesso, risultavano decisivi sul risultato finale.
La coppia Errani-Vinci è, ora, un po’ lo specchio di quello che erano gli altri due nei tempi andati. Solo che le femmine preferiscono vincere senza parlare, continuando una serie di successi che, al loro inizio, sembra, sostanzialmente, improbabile.
E se anche non possano essere considerate a livello di Davis i loro successi – già così per quel che sono – meritano enorme apprezzamento.
Nelle bacheche del nostro tennis le loro coppe sono già saldamente rinchiuse a fare compagnia ai loro nomi scritti negli albi d’oro.
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