Il lago maestro. Maestro di vita per Giuseppe Guin, giornalista della Provincia, scrittore di romanzi, comasco, che ha ideato un lavoro teatrale che è passato per la prima al Teatro Sociale di Como. L’opera ha una forte connotazione di carattere autobiografico. Egli non amava il lago di Como fino a quando dieci anni fa non scoprì un meandro nascosto, un rifugio per cavatori di pietra a Faggeto, arrivando lì con la propria barca. Ciò gli fece cambiare prospettiva e da quel momento è stata tutta un’altra interpretazione della propria vita.
“Non sono più gli altri con le loro confuse, chiassose, vistose interpretazioni della realtà a dettare i modi d’esser. Sei tu che finalmente ascolti i venti, lo sciabordio delle acque, il cinguettio degli uccelli, conosci la vita del Mario, dell’Assunta, che si reca ancor oggi nel 2014 a lavare a mano al lavatoio e ad asciugare i panni sul prato, grazie al sole, al calore del terreno.
“La vita è cambiata per colui che vede la luna e quando il tempo è sereno non sa contare le stelle”.
E così per Guin quel vecchio rudere è un porto sicuro, ricco di fascino e storia, luogo da dove si traggono spunti di riflessione sulla vita di oggi. I dieci monologhi dello spettacolo sono intervallati da brani originali di musica interpretati dal loro autore, Marco Fusi.
Da un decennio Guin si colloca lontano dai riflettori delle grandi star, diventa “maestro” di un nuovo modello esistenziale.
Anche a Varese abbiamo il lago, anzi i laghi, tanti a diverse dimensioni. Di loro si sono occupati e si occupano pittori, biologi, ecologi, naturalisti, anche letterati, ma le prime categorie sono in netta maggioranza.
Grandissimi scrittori del Novecento: Chiara, Liala, Morselli, Rodari, Sereni, hanno ambientato loro romanzi e racconti nelle zone dei nostri laghi. L’intimità si è toccata ancor più recentemente con il lavoro dello storico cazzaghese Amerigo Giorgetti; di Mario Chiodetti; con i recentissimi due romanzi di Raffaele Pugliese.
Lo spazio è stretto e vedremo se anche per il lago varesino potremo spendere la teoria di Guin. Un’altra volta.
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