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Attualità

LA COMUNITÀ FAMIGLIARE

FRANCESCO BORRI - 23/01/2014

Il 23 dicembre scorso, durante la festa di compleanno di Comunità Giovanile, nota Associazione di Vicolo Carpi in Busto Arsizio, si è spontaneamente realizzato l’incontro di alcune famiglie che, condividendo lo spirito comunitario del servizio, si sono organizzate come gruppo di promozione per attività di risposta ai bisogni collettivi, sociali, culturali insieme a quelli delle coscienze delle persone e dei cittadini sul nostro territorio.

Così nasce Comunità Famigliare, luogo per chiunque voglia cercare di cambiare la propria condizione personale e della famiglia dove vive per crescere nel segno della novità, della soddisfazione delle proprie giuste esigenze, nella consapevolezza di chi sa d’essere poca cosa senza la presenza valorizzante del prossimo, parimenti bisognoso d’umanità.

Comunità Famigliare prende esempio dalla famiglia che più di tutte rappresenta la dimensione rivoluzionaria del darsi gratuitamente e per amore della propria origine: quella sacra. Nel suo simbolo due lettere e tre colori: bianco neve, giallo oro, blu mariano più un pesce effigie dei primi cristiani, modelli di fratellanza, figliolanza, ma anche padri, madri senza paura, forti nel testimoniare la loro fiducia nell’avvenire e la loro povera adesione alla chiamata a divenire chiesa.

Comunità famigliare non ha tuttavia colore politico, ma viene certo per fare politica, come la si intende nella sua accezione d’origine: muoversi bene per fare bene, nell’interiorità, nella quotidianità delle case, delle città, dei posti dove si nasce nella speranza di vivere ed, oggi, di sopravvivere senza dover accettare e subire le forme del male, d’ogni male e di ogni prepotenza.

Si sta assieme e si condivide tanto, magari tutto: presenza, affetto, disponibilità, amicizia. Si è cominciato con l’ospitalità di un nucleo famigliare bustocco che viveva difficilmente le giornate precedenti il Natale dello scorso dicembre e si continuerà con altrettanto slancio per tante questioni necessitanti interventi immediati. Quali? L’ex Olimpias per esempio, Tintoria di Cassano Magnago, presidiata da cinquanta lavoratori con famiglia a carico che non vengono pagati dall’estate scorsa.

Promotori sono Massimo Crespi, cassanese e tra i fondatori della vecchia guardia di Comunità Giovanile, ed Elena Blini, cairatese e sorella del compianto leader storico dello stesso sodalizio, scomparso ventiquattro anni fa.

A breve ci si incontrerà nuovamente per un pranzo programmatico con merenda dedicata ai piccoli: il 26 gennaio, festa della famiglia, ad accogliere senza limiti coloro che desiderassero partecipare dell’esperienza descritta, siano questi maturi che più giovani rappresentanti di nuclei famigliari i più diversi, i più particolari. Per ora ancora saranno le mura del centro di Vicolo Carpi 5 a contenere questo evento, ma altre organizzazioni stanno contattando Comunità Famigliare ed alcune, per bocca dei loro portavoce, disponibili per darle qualche spazio di manovra per eventi futuri: speriamo.

Nel frattempo toccherà a Matteo Sabba, Presidente di Comunità Giovanile, sopportare questo. Lo conferma al telefono così: “La missione di Comunità Giovanile non può che essere inclusiva, per questo l’idea di Massimo ed Elena si sposa perfettamente con la nostra filosofia. Anzi si può dire che è la naturale trasposizione da un piano culturale, ludico, aggregativo ad un altro più reale. Oggi è infatti la realtà che “impone” alle persone una riaggregazione e quindi una nuova scoperta delle persone che ci stanno intorno”.

Per spiegazioni, informazioni dettagliate ed altro:

Massimo Crespi 3474840758

Elena Blini 3407801606

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