Un grosso cartello campeggia all’ingresso dell’area dell’ex pizzeria Prima Cappella in via del Santuario: “Vendesi”. Il terreno di circa tremila metri quadri, di cui millesettecento occupati dall’ex pizzeria, appartiene a Fim Group, a capo di un pool di qualificate società – spiega il sito www.fimgroup.eu (Italia) – che operano nello sviluppo immobiliare, nel construction, property e facility management. Il gruppo è un’evoluzione di Ferro Cementi Armati che nacque oltre mezzo secolo fa per volontà del cavalier Felice Rusconi e che vanta, nel settore residenziale e direzionale, grandi realizzazioni a Milano, mentre a Varese ha firmato il cosiddetto Colosseo Bianco, l’edificio circolare che accompagna la centralissima via Marcobi fino all’imbocco di via Veratti, il palazzo che ospita il Coin e l’immobile in piazza Monte Grappa sede dell’Oviesse.
In questi ultimi anni la società ha consolidato la sua posizione sul mercato immobiliare puntando su progetti innovativi, sostenibili e di qualità sia in Italia che all’estero e in particolare nella Repubblica Ceca. Tra i “progetti futuri” spicca quello segnalato all’indirizzo www.fimgroup.eu alla voce Sacro Monte, previsto appunto sul terreno dell’ex pizzeria Prima Cappella. Due proiezioni fotografiche mostrano il progetto come sarebbe se venisse realizzato e abitato. È un palazzo di tre piani misto in vetro e cemento, molto elegante, più o meno alto come l’edificio che fino a pochi mesi fa sfornava pizze margherita e quattro stagioni.
Come ognuno può verificare facendo due passi all’imbocco della Via Sacra, l’ex pizzeria versa in condizioni precarie, è evidente la sensazione d’abbandono, erbacce, soffitti decrepiti. I muri, senza fondamenta, poggiano sul nudo terreno secondo vecchie tecniche di costruzione. L’edificio non ha neppure le cantine. Nell’ipotesi progettuale studiata dal Gruppo Fim, che a suo tempo contava di costruire in quel luogo di sogno, appare scontato che l’ex ristorante-pizzeria doveva essere restaurato o inglobato. L’unico vincolo paesaggistico sembra essere che si trovi entro i confini del Parco del Campo dei Fiori e, per costruire, dovrebbe essere sufficiente rispettare la volumetria dell’ex pizzeria.
Spiega ancora il sito del gruppo immobiliare a proposito del progetto del Sacro Monte: “In uno degli scorci più incantevoli, con vista mozzafiato sul lago e le montagne circostanti, dove un percorso s’inerpica per la collina, il Gruppo ha recentemente acquisito una struttura, composta da un ristorante e un appezzamento di terreno da riconvertire interamente con destinazione residenziale per circa millesettecento metri quadri di superficie. L’area è situata in una zona molto prestigiosa della città e ciò grazie al contesto naturale in cui è inserita e grazie alla scarsa possibilità di nuove realizzazioni”. L’annuncio del progetto si chiude con un ottimistico “contiamo di iniziare la progettazione a breve”.
Questo accadeva tempo fa. S’ignora che cosa abbia indotto nel frattempo Fim Group ad accantonare l’ambizioso progetto e a mettere in vendita il terreno situato in quella straordinaria posizione, a due passi dall’Arco del Rosario. Si sa invece che il progetto prevedeva di ricavarne sei appartamenti da cento – centodieci metri quadrati ciascuno in vendita a seimila euro al metro. All’epoca giravano gli agenti a offrire l’investimento.
Di quel luccicante progetto è rimasto solo un gualcito cartello con la scritta “Vendesi”. Chi comprerà il terreno farà un affare? Forse sì purché non voglia farne un parcheggio. A ben guardare il parcheggio servirebbe anche e non disturberebbe il panorama se opportunamente occultato alla vista con un’alta “siepe” di alberi, ma c’è il veto della Soprintendenza.
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