Il jazz è considerato da molti un genere musicale di nicchia. Forse perché il suo ascolto sembra richiedere un’ottima conoscenza della musica, compresa la classica, e delle sue costruzioni armoniche e ritmiche. Ma il jazz è soprattutto uno straordinario modo di comunicare e di interagire che si realizza di fronte agli occhi del pubblico.
Come disse il grande sassofonista Stan Getz: “Oltre al suonare Jazz, nessun’altra forma d’arte al di là del conversare riesce a dare la soddisfazione dell’interazione spontanea”. Infatti parliamo di una forma d’arte in cui il divenire deve tantissimo allo scambio tra artisti. Uno splendido affresco creato da azioni e reazioni in cui l’improvvisazione e il gusto interpretativo trovano la loro magia nel momento. Anche il pubblico di un concerto jazz è coinvolto in questo scambio trovando in esso un profondo motivo di interesse e partecipazione.
A Varese mancava da un po’ di tempo una situazione che offrisse ai musicisti e al pubblico di appassionati un’occasione appositamente dedicata che fosse al di fuori delle programmazioni dei locali, che pure hanno sempre un ruolo fondamentale e un intramontabile fascino – passatemi il termine – ‘underground’. Nell’aria c’era da un po’ il desiderio di riunirsi in un jazz club che aggregasse persone accomunate dal medesimo interesse, in un luogo espressamente dedicato alla musica dove condividere il meglio del jazz. Da questa esigenza è nato il 67 Jazz Club Varese, promosso dal suo presidente Renato Bertossi.
Il 67JCV propone tutti i venerdì al Centro di formazione musicale di Barasso una serie di concerti che portano sul palco dell’Auditorium il meglio del jazz italiano e internazionale. “Il 67 Jazz Club Varese è nato ufficialmente il 28 settembre scorso con una serata di inaugurazione”, spiega il presidente Bertossi. “Protagonista una band ethno jazz, i Balkanika, con un ospite speciale quale Achille Succi ai sassofoni. Il nostro club è nato per dare una risposta alla domanda, non quantificabile e per certi versi inespressa, di ascolto civile e partecipato della musica jazz. Avere individuato in un auditorium la sede per il jazz club risponde a questa domanda: fare e ascoltare musica in uno spazio nato per fare e ascoltare musica. In assoluto non è la prima esperienza di jazz club in quel di Varese, ci sono stati altri tentativi in passato. A parte l’esperienza dello Splasc(H) Club di Induno Olona chiuso ormai da vent’anni, ci sono stati altri esperimenti volti a proporre un jazz di qualità ma certamente erano anni che a Varese non operava un’associazione istituzionalmente dedicata alla musica jazz.”
Con un cartellone che arriva fino a maggio, il club ha già proposto più di dieci concerti e superato i settantacinque tesserati. Nel club anche un jazzofilo di lungo corso: Aldo Cappellani nominato ‘presidente onorario’. I concerti del 67JCV hanno fatto registrare quasi sempre il “tutto esaurito”, a conferma dell’entusiasmo dimostrato dagli appassionati.
“La nostra rassegna punta a offrire un’altissima qualità e per scelta abbiamo voluto dedicare un importante spazio sia agli artisti varesini, che a musicisti e interpreti italiani e non solo”, continua Renato Bertossi. “I nomi che abbiamo in cartellone sono tanti e tutti egualmente importanti. Tra i concerti del mese abbiamo già avuto Tiziana Ghiglioni e il quartetto argentino-giapponese Gaia Cuatro, ma voglio ricordare altri nomi… Quelli che ricordo al momento: Alberto Tacchini, Yuri Goloubev, Luigi Tessarollo, Claudio Chiara, Max Tempia, Joe Fonda, Francesco Arone Vigoni, Daniele Cavallanti, Tiziano Tononi, Tino Tracanna, Fabio Giachino, Steve Gut, Felice Clemente, Massimo Manzi, Piero Bassini, Maurizio Brunod, Massimo Barbiero…
Il calendario ha cadenza settimanale, con lo scopo di creare l’abitudine all’idea che tutti i venerdì a Barasso si può ascoltare musica di buona, quando non ottima, qualità. Un altro dei nostri obbiettivi è quello di presentare il panorama più ampio ed esaustivo possibile di questo genere musicale, alternando i diversi stili interpretativi che il jazz sa offrire. Infatti il jazz è estremamente ricco di sfaccettature e, con buona pace di quanti ne parlano al passato, è in continuo movimento.”
Bebop, hardbop, mainstream, cool jazz, freejazz, latin jazz, etnojazz e così via fino alle contaminazioni più attuali. Ogni settimana il 67Jazz Club Varese aspetta tutti gli amanti di questo genere, o potenziali tali, per apprezzare e anche imparare ad ascoltare il genere musicale che forse meglio di ogni altro incarna il nostro tempo, per la sua conquista della libertà e di quel piacere di sperimentare superando i confini mentali e territoriali.
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