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Lettere

MEDITAZIONE SUL PGT

- 03/01/2014

Nell’attività politica le persone “rendono” o come tuo supporter o come tuo nemico.  Chi non la pensa come te è il tuo nemico. Il prossimo non è più colui che devi amare, ma è quello che devi sfruttare se ti vota o cercare di battere se si dichiara d’opinione contraria. In questo caso lo si fa diventare il pericolo per tutti, per la nazione, per la comunità e il politico si erge ad eroe che difende.

La necessità di avere nemici da battere è alla base della politica vissuta in modo paranoico, a tutti i livelli, dal locale all’internazionale, e ciò non porta vantaggi alla comunità. Anzi, è causa di danno, di crisi, anche di dolori per la sua illogicità. E’ il contrario dell’insegnamento della Chiesa, ma anche della cultura illuministica, di quella atea, del civismo.

Quanto detto avviene anche nella nostra Varese ed è stato esasperatamente evidente nella realizzazione del PGT, il “piano di Governo del Territorio” dove il contributo degli “altri” non è stato accettato, sia da parte di chi ha al momento il potere e dovere di governare, sia, anche se in misura minore, da parte di chi deve controllare e cercare di opporsi all’errore di chi governa, cioè l’opposizione. L’esasperazione del concetto del “nemico” offusca il pensiero ed allontana dal risultato che si deve realizzare: il benessere della popolazione che vive sul territorio e non il successo di una parte.

Il territorio inteso non come bene di tutta la comunità, come di fatto è, anche se ovviamente è parcellizzato in migliaia di micro (in Italia i proprietari di casa sono l’ 80% della popolazione), medie proprietà. Le grandi proprietà tendono a scomparire o diventano  appannaggio di ricchi internazionali, perché non più fonte immediata di ricchezza, come era un tempo. Recentemente abbiamo visto una grande proprietà addirittura donata al Comune, alla comunità …

Ma il territorio è sì sede di case, quindi coinvolto squisitamente nel problema edilizio abitativo, ma anche sede di fabbriche, di Scuole, di Ospedali, di Tribunali, di impianti sportivi, di giardini, orti, campi coltivati, di torrenti, fiumi, boschi, selve e tra questi strade, ferrovie, aeroporti ed essendo il nostro territorio ricco di laghi è ingigantito il problema delle acque.

Il territorio coinvolge la vita sopra la crosta terrestre, ma anche sotto la crosta terrestre. Teniamo presente che sopra la crosta terrestre c’è l’atmosfera da mantenere pura, sotto la realtà idrogeologica pure da non inquinare …. E’ la vita di tutti che viene “intrigata”!

La legge regionale che dà le linee guida per la realizzazione dei piani di governo del territorio dà spazio prevalentemente ai problemi dell’edilizia, e su questa linea si è mosso il progetto del nostro PGT, ma è troppo evidente , checché ne dica la legge, che il problema è più ampio. La nostra città ha bisogno di più, di idee più complete, di progetti più coinvolgenti proiettati nel futuro, non solo nel presente . Si parla di “GOVERNO del territorio”, non di “piano regolatore” come era in precedenza ed è per questo che il lavoro dei nostri politici doveva essere più corale e maggiormente approfondito. Ora la parola passerà alle osservazioni della popolazione. Vedremo se saprà migliorarlo. Diventa un dovere l’apporto di tutti.

Emilio Corbetta

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