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Incontri

AL PRONTO SOCCORSO

GUIDO BONOLDI - 19/12/2013

C’era una volta, nel secolo scorso, un giovane medico italiano che lavorava in un ospedale tedesco; era tempo di Natale, ma il giovane medico non era potuto rientrare in Italia per le festività, dovendo ottemperare al programma di turni di servizio, che gli era stato assegnato.

La sera di San Silvestro era di guardia in Pronto Soccorso, per fortuna c’era con lui una infermiera, di nome Antonia, che era molto brava e che era anche diventata sua amica,

Verso le otto di sera si presentò alla porta del Pronto Soccorso un italiano infagottato in un cappotto color verde oliva e con in testa un basco nero calato obliquamente sulla fronte.

“Ciao, sono venuto a passare l’ultimo dell’anno con te” disse il signore col basco al medico.

“Aldo, ma come hai fatto ad arrivare fin qui?” “Sono venuto in autostop” “In autostop da Milano?! Ma io devo fermarmi qui in Ospedale fino alle 22…” “Beh, sto qui anch’io con te”.

Più tardi si rese necessario trasferire un’anziana paziente in stato di incoscienza dal Pronto Soccorso in un padiglione distaccato, il tragitto era all’aperto e il freddo di quella notte pungente; Aldo si rese disponibile per trasportare insieme al giovane medico la barella; sta di fatto che l’anziana paziente durante il trasporto rinvenne e alzando la testa vide di fronte a sé quel signore col basco nero, che non sapeva dire neanche una parola di tedesco e che cercava di tenerla ferma, perché non cadesse, mentre lei si agitava sulla barella; chissà che cosa avrà pensato l’anziana paziente, forse che i moderni angeli avessero preso il vezzo di indossare loden e basco.

Poi terminato il turno di servizio i due amici attesero la mezzanotte per brindare all’anno nuovo ascoltando musica classica.

Ora Aldo è malato e non può più muoversi come vorrebbe, in quanto una sclerosi laterale amiotrofica lo blocca sulla carrozzina e deve essere nutrito attraverso una sonda e aiutato a respirare con un respiratore. La sua carità la esprime lasciandosi assistere con gratitudine e docilità e donando la sua amicizia agli amici che vanno a trovarlo.

Certo è che l’ex-giovane medico non ha dimenticato quella inaspettata visita di San Silvestro e se la ricorderà finché campa, e anche dopo.

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