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Attualità

IMMACOLATA E ANNUNCIAZIONE

OVIDIO CAZZOLA - 19/12/2013

La chiesa dell’Immacolata in una vecchia cartolina

Molti ormai nella nostra città, innamorati come siamo del nostro Sacro Monte e del suo messaggio secolare, esprimono un giudizio estremamente negativo sul progetto proposto dell’autosilo alla Prima Cappella.

Non solo viene considerata insensata la localizzazione su una doppia curva della strada percorsa da numerose automobili e dai bus del servizio pubblico e dei pellegrinaggi che salgono al Santuario di Santa Maria.

Non solo sono stati denunciati i problemi che sarebbero provocati da un cantiere con l’interruzione per un lungo periodo, e con frequenza, della salita e i costi per impegnativi scavi nella roccia con l’uso probabilmente necessario di esplosivi. Ma anche la sua vicinanza alla Chiesa dell’Immacolata con i rischi conseguenti alla sua condizione di fragilità, con l’offesa volgare e ravvicinata di accesso e uscita veicolare continua ad autosilo eventualmente realizzato.

In un mio recente articolo pubblicato da RMFonline circa il sito Unesco ‘Sacro Monte di Varese’, notavo come la definizione dei confini della ‘core area’ ossia del suo nucleo centrale più significativo, avesse ignorato una ragionevole protezione che comprendesse e difendessela Chiesa dell’Immacolata e come venisse tenuta libera l’area dell’autosilo ipotizzato.

Come irragionevolmente si considerasse contradditoriamente la realtà monumentale complessiva, storica e paesistica del nostro Monte.

In un suo recente articolo su RMFonline Sergio Redaelli avanza una ipotesi che presenta alcuni aspetti ragionevoli ma che ritengo non condivisibile per motivi di notevole rilevanza.

La proposta considera la disponibilità dell’area della ex pizzeria, a lato dell’arco di accesso al percorso dei pellegrini verso le Cappelle. Disponibilità che consentirebbe una più facile ed economica realizzazione del parcheggio veicolare.

Faccio le seguenti considerazioni che riguardano il significato dei luoghi e la razionalità necessaria per un sistema coordinato di accesso al Monte.La Chiesadell’Immacolata fa parte non separabile della Via Sacra. Ne è la premessa. Afferma la condizione personale, Immacolata, di Maria perché avvenga l’Annunciazione dell’Angelo nella Prima Cappella. Noi non possiamo separare, con l’interferenza veicolare, l’Immacolata dall’Annuncio. Il parcheggio frapposto, con ingresso ed uscite frequenti, sarebbe infatti un’interferenza di valore assolutamente estraneo al luogo religioso e alla unità del suo racconto.

Luogo che non può accettare una priorità delle ragioni dei veicoli rispetto alla sua storia di accesso al Monte diretto esclusivamente, fino agli inizi del ‘900, verso il viale delle Cappelle e che inizia dall’Immacolata. Accesso poi turbato dalla nuova strada che doveva raggiungere anche l’hotel Campo di Fiori.

Noi abbiamo il compito di contenere quanto più possibile l’interferenza veicolare sull’articolazione della narrazione evangelica. Per questo è assolutamente opportuno mantenere una proposta di parcheggio più in basso con accesso da piazzale Montanari. Ho più volte sostenuto, infatti, la necessità dell’immediato rapporto fra i sistemi di trasporto esistenti o da realizzare e la mobilità veicolare privata.

Consideriamo oggi ancora, con ammirato ricordo, il sistema tramviario e di funicolare del passato per l’accesso alla nostra montagna. Alla sua coerenza. Lamentiamo oggi ancora la sconsiderata decisione del Consiglio comunale di Varese, negli anni ’50 del secolo scorso, per la sua soppressione. E l’improvvisato ripristino della funicolare per il Sacro Monte alla fine degli anni ’90.

Oggi dobbiamo affrontare, finalmente, un’accessibilità ragionevole a Santa Maria rispettando la sua sostanza storica, i suoi significati religiosi.

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