Widgetized Section

Go to Admin » Appearance » Widgets » and move Gabfire Widget: Social into that MastheadOverlay zone

Chiesa

LA LUCE NEL CUORE

ROMITE AMBROSIANE - 19/12/2013

Natale, festa di luce non solo per quelle che accendiamo nelle nostre strade, su alberi o nei presepi, non solo per esorcizzare la paura della notte mai così lunga, ma luce donata al cuore, luce che risplende nel cuore. Non la vedete? Io sono venuto nel mondo come luce, perché chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre (Giovanni 12, 46).

È la “luce della fede” capace di illuminare tutta l’esistenza dell’uomo. Una luce di cui non possediamo la fonte, che viene da Dio: “la fede nasce dall’incontro con il Dio vivente, che ci chiama e ci svela il suo amore che ci precede e su cui possiamo poggiare per essere saldi e costruire la vita” (Lumen fidei, n. 4). Una luce che diviene accessibile, proposta di incontro, nel Natale, appunto.

Ed è un bambino! Ed è indifeso, fragile, in attesa per vivere del nostro sguardo e delle nostre attenzioni. E ci testimonia una fonte inaccessibile che, pur se ne conosciamo i dinamismi biologici, non possediamo: la fonte della vita (di fronte a un neonato chi non si stupisce con un’inspiegabile gioia del mistero della vita?).

Ed è qui per noi. Appena nato ci precede con il suo amore e la sua promessa di vita. Ascolta… - che cosa? – Un vagito e lì accanto un lamento di un anziano, un sospiro preoccupato di un uomo che ha perso il lavoro… ascolta la gioia festosa dei bambini nell’inconfondibile attesa del Natale, il silenzioso sguardo di una mamma che affida al Bambino i propri figli, le speranze dei giovani cariche di rumori, dubbi e futuro. Ascolta perché Dio si è fatto uomo e ascolta, incontra, interroga e bussa alle solitudini di ogni cuore. Rivolgendoci a Lui – e fors’anche ascoltando le nostre stesse parole – incontreremo una luce forse proprio là dove non la attendiamo più: nel nostro cuore. La luce di una presenza che comprende, conosce, promette. Una luce piccola, infinitamente debole e fragile (come un bambino, appunto) che proprio per questo sa illuminare gli angoli della nostra debolezza. Una luce infinitamente piccola e altrettanto tenace capace di rischiarare un passo e un passo ancora e infine un lungo cammino.

Cammina – verso dove? – verso le luci delle vetrine e realtà da acquistare o possedere? Verso lo scintillio delle feste e il tempo da trascorrere? No, cammina verso il luogo di una promessa – che ci sorprende e ci sorpassa – che ci trascende e ci attende. Cammina, ci attende un Bambino, un figlio, figlio nostro, e la vita che continua nella fecondità del dono e con il sigillo dell’Amore di Dio. Cammina, ci sostiene una chiamata, il nostro nome pronunciato con amore fin dalla creazione del mondo. Cammina, il Signore è con te sulle strade del mondo, cammina verso un incontro.

Incontra e troverai in ciascuno un poco della Vita, della Luce, della piccolezza e dell’amore di Dio. Incontra attendendo l’Incontro e la piena comunione con Dio e in Lui con tutti – mistero del presepio, del camminare di tanti da tante strade diverse versola Lucenata nel mondo; mistero celebrato e vivo nell’Eucarestia, mistero del giorno di luce piena che verrà.

Ascolta, cammina, incontra: così il popolo di Dio verso la terra promessa, così anche noi in questo Natale seguendo – e magari leggendo – le parole del Papa: “Invito ogni cristiano, in qualsiasi luogo e situazione si trovi, a rinnovare oggi stesso il suo incontro personale con Gesù Cristo o, almeno, a prendere la decisione di lasciarsi incontrare da Lui, di cercarlo ogni giorno senza sosta” (Evangelii gaudium, n. 3).

Facebooktwittergoogle_plusredditpinterestlinkedinmail

You must be logged in to post a comment Login