Nel Napoletano di una persona esageratamente fortunata si usa dire che «Ten’o mazzo» oppure, più sobriamente, che « …Anche i galli gli fanno le uova». Ebbene, o il presidente Usa, Barack Obama, appartiene a questa categoria di persone, oppure la maggior parte dei media esteri e italiani ha una spiccata propensione al servilismo.
È successo che, come ogni anno, il 5 dicembre scorso la first lady Michelle, in occasione della messa in posa degli addobbi natalizi ha aperto la Casa Bianca alle famiglie dei veterani delle Forze Armate. Questa, in verità, è una di quelle tradizioni americane che troviamo bellissima e auspichiamo che, alla fine, prenda piede anche in un’Italia diventata, finalmente, adulta: ve le immaginate le famiglie dei nostri militari impegnati all’estero per la pace riunite intorno all’albero di Natale del Quirinale?
Ma ritorniamo a Washington. Mentre la first lady Michelle s’intratteneva con gli ospiti tenendo a guinzaglio Sunny, la cucciolona di barboncino portoghese del presidente-marito (i curatori d’immagine al soldo della Casa Bianca le pensano proprie tutte…) succedeva che l’esuberante Sunny, con l’intento di giocare, saltava su di una bambina facendola rovinare a terra senza conseguenze. Nella circostanza, la padrona di casa ha gestito l’accaduto con prontezza e con una trepidazione materna che è apparsa spontanea. Fin qui nulla di strano, si è trattato di uno di quei piccoli incidenti che deve essere pronto a gestire chiunque porti un cane al guinzaglio, in qualsiasi parte del mondo.
Nel caso, però, non si stava parlando del cane di “chiunque” ma nientepopodimeno che del cane del presidente Obama, l’unico capo di Stato al mondo che – prima ancora che potesse segnalarsi, nel bene e nel male, come statista di una qualche caratura internazionale, prima ancora di adottare uno straccio di provvedimento importante – ha ottenuto il Premio Nobel per la Pace come una sorta di apertura di credito. Insomma con lui è stato inaugurato il “Premio Nobel preventivo”.
Si tratta anche del cane di un presidente che, per quanto sia al secondo mandato non è ancora riuscito a imprimere una svolta alla politica estera americana e che, anzi, sta facendo degli USA una potenza di secondo rango. Si tratta, infine, del cane di un presidente che pur sapendo che la crisi economica e finanziaria che sta strozzando l’economia occidentale è stata innescata dalle porcherie fatte dagli istituti finanziari del suo Paese, ogni tanto si produce a bacchettare la politica economica degli Stati e dell’Unione Europea.
Non c’è proprio niente da fare: quando un politico ha la stampa mondiale dalla sua, anche se fa una minchionata è portato sugli scudi. Vi starete chiedendo che cosa c’entri tutto questo con Sunny, la cucciolona della Casa Bianca. Nel diffondere la notizia e le immagini della sua performance, alcuni telegiornali nostrani – nonostante che il filmato da essi mandato in mandato in onda dimostrasse chiaramente il contrario – hanno presentato il piccolo incidente come provocato dalla bambina che sarebbe caduta sul cane e non dall’esuberanza del cane stesso. E per forza, il cane di Barack Obama, di cotanto presidente, non può far nulla che sia politicamente scorretto! Questo modo di fare ci preoccupa perché riteniamo che nei media si stia diffondendo quello che, da oggi, possiamo chiamare il “complesso di Sunny”, e che ci sta portando, dritti-dritti, alla dittatura del pensiero unico su cui ingrassano la politica, le banche, le lobby finanziarie e, alla fine, le dittature reali.
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