Non lasciamo l’urbanistica soltanto nelle sale del potere; portiamo il Pgt nelle scuole: i più piccoli e anche i loro genitori saranno più coinvolti nel disegno della nuova città che ora è agli sgoccioli. Ho scritto all’assessore all’urbanistica del Comune di Varese e al Provveditore agli studi di Varese, facendo loro presente quanto sia importante una urbanistica legata alle necessità dei cittadini, piuttosto che alle esigenze del Palazzo.
Ci accorgiamo poi come si stia rivoluzionando il modo di abitare nelle case e negli spazi comuni. La politica non può e non deve essere in ritardo rispetto all’assecondare questi cambiamenti e c’è, quindi, una duplice ragione per intervenire.
Ho proposto così di promuovere attraverso il presentando Piano di governo del territorio di Varese, del quale è appena stata mandata una bozza, una riflessione dell’intera cittadinanza.
Si inizi col portare l’urbanistica nelle scuole partendo dalle elementari, promuovendo magari un premio per il progetto più in grado di consentire l’aumento della qualità di vita nella città. Il progetto potrebbe essere attuato all’interno del piano chiaramente con ogni necessaria variazione.
Così facendo, si rimetteranno le persone al centro delle riflessioni e dei progetti sulla città coinvolgendo la città nella sua interezza. Non si coinvolgeranno solo le scolaresche, ma una simile iniziativa consentirebbe di poter interessare più attori contemporaneamente.
Si potrà, infatti, chiedere l’ausilio del terzo settore varesino: associazioni e fondazioni attive sul territorio ma anche l’aiuto economico delle imprese quantunque piccole ed anche dei cittadini.
Il Comune potrebbe consentire alla città di Varese di poter vivere un nuovo umanesimo.
Ho chiesto all’assessore di non aver paura di perdere del tempo ma invece di attuare un progetto molto formativo per la cittadinanza e anche per i comuni limitrofi, spiegando le iniziative che si intende porre in essere e ascoltando il corpo sociale.
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