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Attualità

SIETE VOI I CLANDESTINI

don ERNESTO MANDELLI - 15/11/2013

Barconi di speranza
verso terre di libertà,
il mare ultima insidia
inghiotte impietoso.

 

Nulla hanno con sé,
solo i loro bambini,
affetti preziosi,
unico tesoro.

 

Li tenevano stretti,
né il fuoco, né il mare
poterono separarli,
giacciono insieme.

 

Avvinghiati l’un l’altro,
abbraccio mortale,
fuggiaschi e clandestini,
accolti dal mare.

 

Voi, chiamati onorevoli,
in comodi scranni seduti,
con laute prebende
e pensioni dorate.

 

Urlate, insultate,
di loro non vi curate,
per paura e sospetto
clandestini li bollate.

 

A Roma in catacombe,
cristiani per anni
clandestini per la fede
vissero nascosti.

 

Clandestini con onore
carbonari e rivoluzionari
preparano il Risorgimento,
lottano per la Liberazione.

 

Davanti a quelle bare
con altezzosa sicurezza
ancora osate gridare
reato di clandestinità.

 

Siete voi i clandestini,
ai vostri privilegi incollati,
senza nulla conoscere
delle umane tragedie.

 

Voi i clandestini,
ignari del bene comune,
sottomessi e supini
alla legge dei capi.

 

Non più onorevoli
possiamo chiamarvi,
finché di ipocrisie
la politica infangate.
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