C’era una volta un bambino che scriveva sul giornalino delle scuole medie per aiutare le missioni in Africa… Tra l’entusiasmo di quel piccolo futuro viaggiatore, e la nascita di una Organizzazione Internazionale Non Governativa che realizzerà una scuola, un ospedale, e programmi di microfinanza a sostegno della popolazione che vive nella foresta congolese, in mezzo, c’è tutta la vita di Michael Bolognini, e non è un modo di dire.
Michael, Mike per gli amici, è uno sportivissimo giovane bustocco di ventinove anni. Il cammino che lo sta portando oggi a realizzare un grande progetto di solidarietà nasce da una terribile crisi esistenziale, la stessa che tanti giovani d’oggi attraversano. Un vivere facile, artificiale, limitante, in cui i rapporti umani si trascinano senza frutto. Dalla profonda insoddisfazione di Mike nasce la consapevolezza di voler abbattere le barriere che lui stesso si è creato: sente di voler andare oltre, impegnarsi per un obiettivo oltre sé stesso. Scatta in lui una molla, decide che è tempo di mettersi al servizio degli altri. Quasi miracolosamente, arriva il dono di una svolta.
Come realizzare, si chiede Mike, qualcosa di utile se non si hanno i mezzi? Lui segue con grande pragmaticità un paradosso suggerito dal cuore: le opportunità nascono quando si è capaci di dare senza risparmio, senza chiedere nulla in cambio. Una grande dimostrazione di umiltà, che sarà la cifra caratteristica di una straordinaria maturazione personale. Il destino mette sulla strada di Mike altre sei persone, tutte appassionate di sport particolari in ambienti estremi. Insieme fonderanno Geographical Research Association: utilizzeranno le conoscenze e le abilità atletiche di ciascuno per supportare la realizzazione di progetti solidali. Trenta sono gli interventi realizzati in due anni, e tramite un convinto fundraising, numerose strumentazioni e logistica verranno fornite gratuitamente a vari progetti di ricerca ambientale.
Il colpo di fulmine con l’Africa si realizza durante un colloquio con il padre spirituale, Fratel Lino, padre superiore dei Comboniani di Milano: il religioso gli presenta Constant, un giovane congolese giunto in Italia dalla terra dei diamanti per studiare geologia. Constant ha un solo pallino: aiutare il suo popolo a raggiungere le competenze necessarie per sfruttare direttamente i preziosi giacimenti naturali del Congo e spezzare finalmente il circolo che da decenni vede consegnare nelle mani delle multinazionali i diritti di estrazione. Mike, tenendo fede allo spirito della Associazione che ha fondato, parte subito con lui, e in tre mesi dà avvio ad una serie di esplorazioni naturalistiche nella foresta del Bas Congo. Lì incontrerà tanta gente poverissima, soprattutto bambini che vivono di nulla e hanno bisogno di tutto. In due mesi Mike e Constant riescono a fornire quaranta banchi per una scuola, costituiscono una rete denominata GRA ONG che attiva relazioni con le istituzioni locali, gettano le basi della acquisizione di un terreno dove far sorgere un centro medico (attualmente il più vicino è a dieci chilometri), dove all’ospedale venga abbinata la possibilità di accedere a momenti dedicati alla religiosità, allo sport, all’educazione, al rafforzamento della cultura e delle tradizioni locali. Serviranno ventimila euro per realizzare tutto il progetto.
Mike rientra in Italia, il progetto dell’associazione GRA ora sta facendo il giro dei giornali, è su tutti i media, consegue premi prestigiosi come quello di JCI International. Non si perde tempo, si coinvolgono altri giovani, si bussa a tante porte, viene attivato un calendario di eventi a scopo benefico, si raccolgono materiali da portare in Congo, si cerca una sede. Nel frattempo Mike, che ha conquistato un carisma eccezionale, ha incontrato l’amore della sua vita, Federica, che lo sta accompagnando in tutte le sue attività.
Fa bene al cuore ascoltare queste storie. Sono la dimostrazione che, anche in tempi di crisi, le scintille della speranza e della fiducia possono accendere energie potentissime. Però non bisogna solo ascoltare: ognuno di noi è capace di un gesto anche minimo, Mike insegna che si può fare di tutto anche senza avere i mezzi. Aiutare questo ragazzo che ha messo in gioco tutto sé stesso per gli altri, è quasi un dovere. Mike si trova su Facebook (bellissimi i pensieri che condivide con una piccola grande comunità di amici) o tramite JCI Varese. Coraggio, è ora di fare!
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