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Opinioni

VOGLIA DI DIGNITÀ TELEVISIVA

LILIANO FRATTINI - 01/12/2011

 

Sicuro che parlare di informazione in un periodo storico in cui la maggior parte degli italiani ha scarsa attenzione alla lettura e alla visione di news è un’impresa non facile. Ci sono i massmediologi che discettano sui caratteri diseducativi dei talk-show (chiacchiere a ruota libera!) o sui format, sui reality e altri americanismi del genere, che pontificano su sceneggiature e attori, su estetismi linguistici e giù di lì. Ma tutto resta nella nicchia dell’agorà intellettualistico.

Riflettiamo, prima di addentrarci nell’argomento “informazione giornalistica televisiva”, su quello che scriviamo su RMFonline e chiediamoci quale impatto avranno gli scritti sui nostri lettori, quale incidenza troveranno, quale rispondenza oggettiva e applicativa. È solo una domanda, non un giudizio. Critichiamo la TV, i suoi programmi ma siamo immuni da blandizie, pomposità, reiterazioni, involuzionismo espressivo, accademismo, bla bla bla?

Fatto questo risciacquo purificatore occupiamoci delle vicende del TG1, in particolare, ma anche delle altre testate della RAI con una scappatina al TG di Mentana. Chi legge i giornali sa delle traversie del TG1 diretto da Minzolini, un cronista parlamentare di nota fama, che scavava nelle pieghe degli accadimenti di Palazzo (Montecitorio e Chigi), i luoghi preposti a ospitare coloro che hanno il dovere e il compito di difendere gli interessi dei cittadini italiani che li hanno eletti.

Minzolini era una miniera di notizie, di scoop su intrighi, complottino, manovre che caratterizzavano la vita di Palazzo, guadagnandosi labili prestigi ma solide entrature fra i potenti, i capipartito. Era il notista parlamentare de La Stampa . Poi, con una grossa agenda di appunti e memorandum, grazie alla stima di Silvio Berlusconi ha convenuto di trasferirsi alla maggiore testata televisiva italiana, dimostrando, da subito, la sua riconoscenza al Grande Elettore.

Prima Tiziana Ferrario e poi Maria Luisa Busi sono state costrette a dimettersi dalla conduzione del TG1 perché consapevoli che le regole del gioco erano cambiate, visti gli strettissimi margini di manovra per il rispetto dell’equità delle informazioni. Chi segue il TG1, che ha sempre meno telespettatori, si sarà accorto che fino alle dimissioni del Cavaliere, il contenuto delle notizie straboccava di imprese, parole, gesti, ammiccamenti, vezzi, sospiri del Primo ministro e dei suoi accoliti, con conseguente marginalizzazione delle informazioni sull’opposizione e su ogni altro argomento non gradito al manovratore.

Ci sono state, poi, le denunce su spese ingenti che il Nostro avrebbe fatto all’estero con la Card dell’Azienda, insomma le piacevolezze che un superbenestante si concederebbe, però con soldi tirati fuori di tasca propria. Prossimamente ci sarà il processo e staremo a vedere, e staremo a vedere la quanto mai probabile uscita di scena del direttore del TG1 mai amato dalla maggioranza dei redattori.

Ci aspettiamo un TG rispettoso della pluralità delle sensibilità politiche, culturali, religiose, etniche del nostro Paese, notizie redatte con rigore e confortate da immagini rispondenti all’avvenimento, senza sensazionalismo, con servizi che esaltino l’operosità e la positività di imprese, gesti, dichiarazioni di cittadini che faticano, che studiano, che condividono la sofferenza dei loro simili, affermazioni di uomini politici capaci di sottrarsi al mercimonio, alla corruzione, alla mistificazione.

Un TG che restauri la sua dignità e quelle di tutta la redazione, ricomponendo lacerazioni, sconfiggendo conventicole, settarismi.

Non sarà facile, visti i trascorsi. Ma qualche esempio può venire dal TG LA7, diretto da Enrico Mentana, che ha privilegiato la politica spogliandola di ogni paramento inutile e equilibrando le notizie, allargando lo spettro delle inchieste e facendo capire quello che succede attorno a noi e lontano da noi.

Suscitando, inoltre, l’interesse per le cose che accadono dentro e fuori l’Italia incoraggiando così il pigro telespettatore a impegnarsi, una buona volta, nella lettura dei quotidiani, dei settimanali, delle riviste dei periodici online.

Sarebbe utile e bello che i nostri lettori ci facessero sapere se RMFonline soddisfa e accresce la loro sete di conoscenza.

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