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Politica

IL TEATRO A VARESE: SOGNO E REALISMO

OVIDIO CAZZOLA - 01/12/2011

 

la ex caserma Garibaldi, ipotizzata come sede del futuro teatro di Varese

L’ipotesi di realizzazione di un nuovo teatro in piazza della Repubblica a Varese sta suscitando vivaci polemiche fra le diverse parti politiche. Ma la questione principale non riguarda la procedura da seguire. Perché la proposta realizzativa suscita notevoli perplessità per i suoi contenuti, come ho già ricordato recentemente. Desidero qui richiamarle e completarle perché si tratta di un tema che male affrontato può compromettere gli sviluppi futuri di Varese. Le elenco in quattro punti.

Il primo. Siamo tuttora in assenza di un orientamento strategico attuale per la città (il PGT) .Rimane quindi tuttora in essere l’indicazione che è stata alla base della proposta di Piano Regolatore (PRG) vigente per una città congressuale, dell’università, della cultura. Capace di crescere socialmente ed economicamente realizzando queste ambizioni. È ancora questa la prospettiva che persegue l’attuale Amministrazione pubblica? Abbiamo bisogno di saperlo.

Il secondo. Non si può consentire che si continui a proporre opere di notevole impatto urbano quali sono le edificazioni eccessive e inaccettabili che dovrebbero compensare i costi. Ieri con il progetto di unificazione delle stazioni. Oggi con la proposta del nuovo teatro. Il piano di fattibilità presentato per il teatro prevede infatti ingenti volumetrie per attività commerciali, uffici, abitazioni. Sostiene l’inaccettabilità del ‘vuoto’ di piazza della Repubblica e parzialmente lo riempie senza suggerirne una sua nuova configurazione e funzione, ricoprendo visivamente parte degli edifici del Rettorato universitario. E obiettivamente aggrava la congestione del nucleo urbano.

Il terzo. Manca il quadro di riferimento (il PGT) che ponga il teatro, le strutture per la cultura, le strutture congressuali in reciproco rapporto. È il teatro la priorità? È realistico prevedere che nel breve-medio periodo la città possa dotarsi di un Centro congressuale e di un teatro con distinti interventi? Sono più di quindici anni che questa città attende.

Il preliminare dell’attuale PRG prevedeva un adeguato Centro congressuale in luogo panoramico, in vista delle Alpi e del lago collegato alla città e immagine di accoglienza. Dovrebbe trattarsi di una struttura multifunzionale con una sala principale di almeno 1500 posti come la ricerca dei redattori del PRG presso i vari Centri esistenti nel mondo e anche non lontano da Varese ha rilevato. Dotato di sale minori e di attrezzature complementari diverse, di parcheggio veicolare adeguato accessibile senza incidere sul nucleo urbano, servito dal sistema autostradale e ferroviario esistente.

Si tratta oggi di prevedere, ragionevolmente, una struttura flessibile con funzione anche di teatro, come un progetto intelligente può fare. In un luogo nuovo e qualificante della città, legato alla città.

Il quarto. Definito il PGT occorre elaborare nuove forme di finanziamento che evitino il premio dell’edificazione di nuove ingenti volumetrie per l’operatore privato disponibile a collaborare con l’iniziativa pubblica.

Questa è invece, come ho ricordato prima, l’operazione che si propone per piazza della Repubblica.
La vicenda dei grandi alberghi dell’inizio del secolo scorso può insegnare che esistono altre strade per la realizzazione di grandi progetti di rilevanza pubblica. Da affrontare con la gradualità e il realismo necessari.

Occorrono anche oggi, per il nostro progetto di città, operatori creativi che condividano da protagonisti, con il Comune e l’Area varesina, con la Provincia, la CCIAA ambizioni realizzative e impegno di gestione delle opere.

Il confronto fra le parti politiche non può quindi, fin d’ora, limitarsi alle procedure. Occorre pensare ‘da subito’ insieme l’avvenire della nostra città. Disegnare ‘da subito’, con amore e passione, la prospettiva desiderabile di un pezzo della sua storia futura.

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