Sport

DOLCE VARESE, AMARO VARESOTTO

ETTORE PAGANI - 26/07/2013

Aria respirabile a Varese in fatto di sport ma pesante e da affanno man mano che dal capoluogo ci si va allontanando verso “la bassa”.

Traducendosi tutto in termini pratici non si possono non archiviare con giudizi positivi le ultime stagioni sportive di Varese così come va, purtroppo, preso atto del travaglio in cui sono venute a trovarsi, negli stessi periodi, squadre e società tra le più note e blasonate del sud-varesotto. E così succede nel prendere atto delle altalenanti vicende societarie di una Pro Patria più che degnamente comportatasi sul campo sino ad ottenere una meritatissima promozione.

Tutto, ovviamente, da inquadrarsi nella crisi generale che non potrebbe non avere ripercussioni sullo sport. Crisi per tutti, insomma. Secondo una logica perfida ma vincente.

Crisi che non ha risparmiato Saronno e Gallaratese le cui nobili tradizioni avevano pur lasciato solchi profondi negli anni.

Difficoltà, incertezze di vario tipo e caratura ma fin troppo sensibili per non pesare sulle vicende sportive vanificando sforzi economici e passioni di dirigenti e tifosi cui non resta, ora, che accantonare, pur con speranze di rinascite, le loro bandiere negli anni date al vento con entusiasmo.

E, senza spostarci troppo, come sarebbe possibile non vivere con gli appassionati le defezioni, nella pallavolo, di una Villa Cortese che pur di ottimi spettacoli era stata interprete e che dovrà lasciare, ora, l’obbligo di difendere la pallavolo del Varesotto ad una Yamamay – fortunatamente non toccata dalle disgrazie – il compito di reggere la fiaccola della passione provinciale.

Almeno questo serva da consolazione così come le fortunate vicende attuali dello sport ai piedi del Sacro Monte. Dove – fortunatamente – ai tifosi tocca sorte diametralmente opposta: quella di riversarsi nelle piazze – bandiere al vento – per ringraziare gli interpreti sul campo e dietro le scrivanie delle ottime prestazioni.

Tutto bello a Varese. Molto bello. Ma volgendosi attorno una certa amarezza non può mancare.

Stonata e odiosa.