La mostra dedicata a Ubaldo Passera, varesino doc. segna una tappa del percorso intrapreso dal Comune di Varese alla riscoperta degli artisti locali. Più che di riscoperta in questo caso si può parlare di scoperta perché sono passati cinquantacinque anni dall’ultima ed unica esposizione del Passera. Nel 1958 furono collocate un’ottantina di opere sue e del suo amico e sodale De Bernardi nel ridotto del Teatro Impero, luogo altamente significativo perché proprio al mondo dello spettacolo si volse l’attività dell’artista, che divenne “uno dei protagonisti della storia della televisione pubblica italiana durante la seconda metà del secolo scorso”.
Infatti nel 1954 Passera entrò nella Rai che stava muovendo i primi passi e divenne capo-struttura per le scenografie e i costumi: coordinava i lavori di programmi di profilo culturale i Promessi Sposi il Marco Visconti, La Freccia Nera, ma sovraintese anche a diverse edizioni di Fantastico o di Giochi senza frontiere.
Sergio Rigutto gli assegna un posto di grande rilievo nella storia della scenografia televisiva italiana che “col Passera iniziò un autonomo percorso e sviluppò specifiche peculiarità rispetto a quella teatrale o cinematografica”. Il merito dell’artista è stato di superare “la centralità fissa della visione scenica propria del teatro”, per sfruttare i nuovi mezzi di ripresa, tre o quattro telecamere contemporaneamente, e gli impianti audio fissi su carrelli-giraffa mobili, che consentivano una selezione opportuna e guidata delle immagini; di aver ideato i progetti attraverso elaborati grafici che poi affidava ai laboratori di realizzazione scenica e collaboravano con lui architetti arredatori falegnami costumisti sarti modellatori tappezzieri…
La sua fama è più legata al lavoro televisivo – La freccia nera era un cult tra i ragazzini degli anni sessanta – che non alla produzione pittorica, ma Passera continuava a dipingere per diletto, per diporto, perché aveva “l’ispirazione dentro” e il mondo del teatro e della scenografia è così importante nella sua vita e nel suo sentire che nei suoi dipinti degli anni Cinquanta agli anni Ottanta, hanno per soggetto proprio il circo le marionette gli attori i personaggi del mondo del teatro.
La mostra inaugurata alla Sala Veratti è un doveroso omaggio all’illustre varesino e consente di far memoria di un personaggio a tutto tondo, che non deve cadere nell’oblio, Nato nel 1930 da Riccardo e Luigia Gorini, seguì le orme del padre, pittore dilettante che gli insegnò la tecnica del disegno; Ubaldo non ancora ventenne aveva già riempito album di paesaggi della sua Varese; fondamentale per lui fu l’incontro con Giuseppe Talamoni, uomo poliedrico amante dell’arte del teatro che non disdegnava insegnare e ne divenne allievo. Seguì il corsi di Scenografia all’Accademia di Brera diplomandosi nel 1954, insegnò disegno nelle scuole medie della provincia sino all’ingresso alla RAI.
La mostra inaugurata e aperta sino al 25 agosto si avvale di dipinti, disegni, scritti che documentano il percorso di Ubaldo Passera; l’impianto dei lavori è decisamente scenografico: l’impostazione dei soggetti colpisce per la solidità dei volumi sia nei due olii Bambini che giocano e Person’, nel Cristo Crocefisso acuisce il pathos con un impianto giocato tutto sulla verticalità della scena che pare allungare in modo struggente i tempi del dolore. Nel Nudo di donna, l’immagine di copertina del saggio che accompagna la mostra, accentua le rotondità della carne attraverso un uso sapiente del colore. Coi colori gioca per dipingere la figlia Stefania. Ma sono i soggetti circensi a prevalere con cavallerizze e cavalli e marionette insieme agli studi per bozzetti di scena: prevalgono in essi garbo, leggiadria, forme affusolate, hanno colori talora vivaci talora tenui quasi spenti.
Grazie alle Teche RAI che hanno ritrovato parti importanti del lavoro di Ubaldo Passera, è possibile ammirare alla mostra, in una lunga proiezione video, le immagini dello sceneggiato cult La freccia nera uno dei programmi cui Passera ha lavorato.
da venerdì 28 giugno a domenica 25 agosto LA BOTTEGA FANTASTICA Scenografia e pittura nell’opera di Ubaldo Passsera Mostra organizzata dai Musei civici di Varese a cura di Daniele Cassinelli e Serena Contini Sala Veratti Via Veratti, 20 da martedì a domenica 9.30-12.30/14.00-18.00 Ingresso libero Informazioni: 0332/820.409
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