All’inizio di febbraio del 2009 il regista madrileno Juan Manuel Cotelo decide di andare a filmare, un po’ controvoglia, la conferenza di un sacerdote, che in Spagna sta ottenendo un seguito crescente, Pablo Dominguez Prieto, decano della Facoltà di Teologia San Damaso, il titolo della conferenza è “La crisi della ragione”.
Juan Manuel viene positivamente impressionato dal quel sacerdote quarantaduenne, provocatore, ironico, incisivo e che affermava che “per credere bisogna usare la testa”.
Dopo dodici giorni Cotelo apprende dal telegiornale che Padre Pablo era morto in montagna, insieme a una amica, Sara: erano precipitati scendendo dal Monte Moncayo, la cima più alta dei Pirenei. Apprende in seguito che al funerale di Pablo Dominguez avevano partecipato tremila persone e che era stato concelebrato da ventisei vescovi.
Cresce così nel regista la curiosità di conoscere chi era veramente Pablo Dominguez e decide di girare un film sulla sua vita attraverso la testimonianza di coloro che lo avevano conosciuto, i suoi familiari e tante altre persone, che avevano trovato in Pablo un amico e una guida decisiva per la loro vita.
“L’ultima cima”, questo il titolo del film, che documenta con ritmo incalzante e in modo avvincente l’incontro di Juan Manuel Cotelo con Pablo Dominquez, attraverso tanti incontri con i suoi amici: una serie di volti e vicende, che ti conquistano e ti diventano familiari.
Il film ha avuto un notevole successo in Spagna e poi anche in America Latina, da qualche mese sta girando anche in Italia, attraverso canali informali, in una versione con i sottotitoli in italiano, della quale a breve uscirà un DVD.
La si potrà vedere domenica 30 giugno alla sera presso il cinema Garden di Gavirate oppure in qualsiasi momento su youtube, nella versione originale in spagnolo: non fa niente se non si capisce tutto quello che viene detto dagli intervistati, giacché parlano i loro volti.
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