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Sport

PELLEGRINIANE STRANEZZE

ETTORE PAGANI - 14/06/2013

Prima, spesso, sul podio dello sport la Federica nazionale è rimasta quasi imbattuta su quello delle stranezze. Addirittura al di là di ogni margine su quello dell’impossibilità di una precisa identificazione caratteriale.

Tanto per intenderci, proprio poco prima dell’annuncio (almeno apparentemente in perfetta simbiosi con il molto promesso ma poco sposo Filippo Magnini) di una concorde rottura del loro rapporto, nel corso di un’intervista televisiva la bella veronese ne aveva confermato la saldezza di radici e l’indissolubilità del legame.

In quella occasione solo qualcosa avrebbe potuto far scoprire – ma solo ad una attenzione più che profonda – qualche incertezza. Quando, cioè, alla richiesta dell’intervistatore di una possibile ipotesi di matrimonio Federica aveva lasciato intendere non solo che l’ipotesi era lontana ma che, per il momento, pareva al di là da venire. È il caso di ripetere: solo in un barlume da afferrare in un fulgore di luce d’amore ancora ardente. Pochi giorni dopo l’annuncio.

Mentre si intrecciano – numericamente imponenti – i pronostici sulla nuova direzione che Cupido avrà dato ad uno dei suoi dardi in partenza dalla campionessa non resta che prendere atto di questo ulteriore arricchimento delle stranezze pellegriniane

Sulla limpidezza delle acque di piscina che Federica predilige rispetto al buio delle acque libere che addirittura la atterrisce (anche questa non è male per una che vive nuotando) ha, quindi, prevalso il buio. Nell’amore almeno pare così.

Limpidezza o buio ci riguarda poco. Purché Federica continui (con o senza nuovi amori) ad essere campionessa.

Al proposito potrebbe non essere errato attribuire il raffreddamento del rapporto al calo dei successi sportivi della coppia potendo benissimo l’euforia della vittoria aver anche influito sul riscaldamento dei cuori. Se così sarà a Federica non resterà che tornare a vincere per tornare anche all’amore. Magari con dati anagrafici diversi. Conto terzi, insomma.

Del resto a cambiare trainer – anche nello sport – la fanciulla è discretamente abituata e non solo ma anche campi di allenamento quasi che l’acqua di una piscina sia più abbordabile di un’altra. Il fatto è che la volubilità, anche nelle sue scelte sportive, è entrata ormai nel suo intricatissimo carattere che pare sentire il bisogno di frequenti e imprevedibili cambiamenti. Come a dire l’antitesi di quello che di norma i campioni cercano: la tranquillità di una strada amica.

E fin qui il problemino non certo da ridere. Se, però, si pensa che ogni mutamento di direttiva tecnica, alla ricerca di una guida (considerata) più valida e sicura importa modifiche sostanziali non solo di carattere tecnico ma anche psicologico vuol dire che ogni volta lei deve ricominciare tutto più o meno da principio.

Il che non è precisamente cosa da poco anche se Federica ha pressoché sempre saputo a tutto adattarsi addirittura, talvolta, traendo beneficio.

Se è così saprà adattarsi anche ai sentimenti spesso in evoluzione.

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