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È un thriller internazionale, “La cospirazione degli illuminati”, ma è anche una bella favola a lieto fine che sta premiando il talento e l’audacia del giovane G.L. Barone, da Saltrio, quasi-nativo digitale, scrittore per passione, in poche settimane diventato il decimo autore di narrativa più venduto nelle librerie (escluse edizioni economiche) guadagnandosi l’appellativo di “nuovo Dan Brown italiano”.
Un fenomeno editoriale che è già leggenda fra gli aspiranti scrittori. Sull’onda dell’entusiasmo per l’arrivo dell’IPad (2010) al geek saltriese salta in mente di voler pubblicare il suo terzo romanzo “I figli del serpente” sotto forma di ebook da vendere su Amazon, all’epoca circuito esistente solo negli USA. Per far questo si ingegna a creare un proprio marchio editoriale con sede in America, autoprodurre la pubblicazione e porla in commercio ad un prezzo contenutissimo: 0,90 centesimi. Dopo poco tempo il titolo è fra i primi ad approdare al neonato iBookstore, suscitando un passaparola tra i lettori nel web che si allarga a macchia d’olio: nei sei mesi successivi resta costantemente in cima alle classifiche degli ebook più venduti. Il gradimento dei lettori viene quindi notato da una importante casa editrice, Newton Compton, che decide di mettere sotto contratto il giovane scrittore pubblicando una edizione cartacea con il nuovo titolo “La cospirazione degli illuminati”, e lanciandola al Salone di Torino e nelle librerie italiane, negli autogrill e nei centri commerciali.
Un successo di vendite pianificato con intelligenza, a partire da un contenuto decisamente interessante: G.L. Barone cavalca il sottogenere nato dal successo planetario dei thriller di Dan Brown, su tutti, “Il Codice Da Vinci” e “Angeli e Demoni”. Una nicchia per gli appassionati, decine di milioni in tutto il mondo, che prediligono gli intrighi storico-politici internazionali, elementi esoterici ed un pizzico di furbesca irriverenza nei confronti del sistema religioso vaticano. Non è un caso che il libro di Barone, con quel nuovo titolo che richiama l’Ordine degli Illuminati già visto in “Angeli e Demoni”, sbarchi nelle vetrine italiane esattamente cinque giorni prima del lancio mondiale di “Inferno”, ultimo romanzo di Dan Brown.
Giocando astutamente tra controversie e storia documentata, Barone dipinge la setta degli Illuminati come una organizzazione segreta che da sempre controlla il potere secolare con il fine ultimo di distruggere la Chiesa cattolica. Perno del racconto è il furto – o la distruzione? – della Sindone di Torino, che da oltre cinquecento anni si trova nella capitale del mondo esoterico sospesa tra le forze del Bene e quelle del Male, “la città più profonda, più enigmatica, più inquietante, non d’Italia, ma del mondo” (De Chirico). Un evento dal significato simbolico enorme, che dà il via ad indagini serratissime per ritrovare la sacra reliquia, non senza attraversare la palude dei tanti dubbi sulla sua autenticità.
Ottantatrè capitoli “scritti come uno storyboard”, racconta il giovane scrittore 2.0, intendendo quel particolare taglio a segmenti di varia lunghezza che rimescolano continuamente personaggi, tempi e luoghi, tenendo avvinto il lettore lungo tutte le quattrocento pagine a stampa. Uno stile scattante e senza fronzoli, che costruisce rapidissime scene d’azione, scritte secondo le regole della moderna cinematografia.
Di una simpatia travolgente, il giovane Barone da Saltrio è un vulcano in continua attività: laurea in legge, funzionario del Comune di Varese, già DJ radiofonico, candidato alle ultime amministrative nel Comune dove risiede, fondatore della band metallara “Imperivm”, oggi con la moglie Elena e la piccola Ginevra si gode il romanzo della sua vita, quel successo costruito a tavolino secondo le sapienti regole del marketing editoriale, che gli ha fruttato un ingaggio per un titolo all’anno fino al 2016. E ci saluta ridendo: “Arrivederci alla primavera prossima col mio nuovo thriller ambientato nel mondo delle banche e della politica”.
G.L. Barone, La cospirazione degli Illuminati, Newton Compton, 2013. Euro 9,90
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