La scorsa settimana c’è stato un incidente che ha bloccato la Via Mulini Grassi di Varese. Un autoarticolato si è bloccato, senza poter ripartire e quindi fermando la circolazione e creando disservizi.
Non è stato un caso isolato, ma non posso non notare che questo tipo di accadimenti si ripetono molto spesso tanto da costituire un’intollerabile abitudine che non viene efficacemente contrastata.
Basta spulciare i giornali locali o guardare su Internet i telegiornali delle emittenti locali, per rendersi conto che settimana scorsa i frequentatori della strada sopraddetta e coloro che colà vi abitano hanno vissuto la medesima esperienza.
Dai giornali locali sono informato in dettaglio che da dicembre ad oggi si sono verificati cinque blocchi di Tir. La caratura e la tortuosità della strada non la fanno in grado di ospitare mezzi tanto pesanti. La colpa passa per essere semplicemente ascrivibile ai navigatori GPS che non segnalano le dimensioni di una strada e i divieti di circolazione.
Il Comune di Varese è intervenuto (sono lieto) con cartelli e transenne per segnalare il pericolo.
Non è possibile, però, solo fermarsi a ciò. Temo che molto spesso vi sia, dai tecnici comunali una sottospecie di fatalismo e nei politici una incomprensibile volontà di non decidere di mutare degli status quo, nati da convenienze o furbizie di circolazione spesso dannose e pericolose per coloro che abitano in strade inopportunamente solcate dalle automobili o da camion. Inopportunamente, scrivo, perché queste strade mancano dei necessari servizi di tutela dei pedoni, sono strette, non vi è insufficiente controllo da parte della vigilanza urbana.
Non ci si può muovere solo in virtù dell’incidente. Questo bisogna prevenirlo.
Quello di Via Mulini Grassi non è un caso isolato e bisogna che in tutte le situazioni pericolose, che il Comune intervenga a protezione della cittadinanza. Occorre che gli uffici competenti se ne rendano conto e non abbiano a tollerare, ritenendoli immodificabili, utilizzi delle strade cittadine al di fuori delle proprie caratteristiche.
Per esempio, come non viene accettata (finalmente) la pericolosità della Via Mulini Grassi con continue curve, altrettanto bisogna fare (esemplifico) per Via Friuli, buia e attraversata sempre ad alta velocità, o anche per Via Castiglioni, stretta e senza marciapiedi. Riguardo a quest’ultima, originariamente dimensionata per veicoli diversi dalle autovetture, è da vent’anni che invano chiedo almeno l’apposizione di dossi rallenta traffico e di una nuova e ben più visibile insegna (con anche una segnalazione orizzontale ) dei diritti di precedenza.
Diritti segnalati ora con un cartello piccolo e nascosto dalle foglie e che, non rispettati, sono causa di code e di continui battibecchi fra gli autisti delle automobili. Autisti che vanno poi a fortissima velocità per evitare eventuali stop nella strettoia, mettendo anche a repentaglio l’integrità dei pedoni. Pedoni che molto spesso rappresentati da bambini che si recano, privi di marciapiedi, a scuola o all’asilo.
Basta aver fette di salame sugli occhi e arrivare sempre dopo. Sono necessari interventi che anche con poco rendano difficili alle autovetture o ai camion di frequentare strade inadeguate.
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