Le lettere inedite di Camillo Golgi, premio Nobel per la medicina nel 1906 con gli studi sull’istologia del sistema nervoso e le recensioni dei libri freschi di stampa che parlano dei protagonisti della storia della scienza della salute, noti e meno noti: sono i pezzi forti del secondo numero di Biografie Mediche, il periodico del Centro per lo studio e la promozione delle professioni mediche di Duno, in Valcuvia, che uscirà in autunno. La rivista pubblica le biografie e i lavori scientifici sulla storia della professione, in italiano e in inglese.
“Ci scrivono da tutta Italia e anche dall’estero come testimonia l’editoriale del primo numero, pubblicato in gennaio, di Christopher Gardner Thorpe che dirige l’autorevole Journal of Medical Biography in Inghilterra – spiega il suo “collega” e direttore italiano Giuseppe Armocida –. Nel secondo numero pubblicheremo contributi dalla Sicilia, dall’Emilia e da altre regioni italiane su personaggi e argomenti di diverse specialità mediche. Il giornale, sessantotto pagine, trecento copie stampate, due numeri l’anno, è a diffusione internazionale. La rivista è distribuita gratuitamente agli abbonati che aderiscono al Centro studi del santuario dei medici d’Italia di Duno e, in omaggio, alle biblioteche mediche all’estero”.
Francesca Boldrini spiega nel numero inaugurale. “Il santuario dei medici d’Italia fu pensato e fatto realizzare nel 1938 dal vicario di Duno, don Carlo Cambiano, con un duplice obiettivo, ricordare il sacrificio dei medici caduti in guerra e nell’esercizio della professione e fare sorgere un edificio religioso che per la sua specifica e originale dedicazione costituisse un polo di attrazione per un vasto pubblico, con conseguente afflusso anche turistico verso un piccolo paese di montagna con scarse prospettive di futuro… Un luogo non solo di culto cristiano, ma anche di memoria e trasmissione di valori”.
A Villa Malcotti, vicino al santuario, ha sede la società con il piccolo museo di strumenti sanitari e l’archivio fotografico, ritagli di giornali, biografie e lettere di medici morti in guerra. La rivista non è in commercio. Stampata da Artestampa a Galliate Lombardo, si paga con le quote degli aderenti e con i contributi degli Ordini dei medici che acquistano le copie. “È nata sull’esempio di un’analoga rivista inglese, dopo un viaggio in Inghilterra compiuto un paio d’anni fa dal nostro caporedattore, Gaetana Silvia Rigo – dice ancora Armocida –. Si rivolge ai clinici di tutte specialità, dai chirurghi ai pediatri. Studia la storia della professione attraverso i protagonisti e non attraverso le istituzioni, le malattie e le scoperte come fanno già numerose altre pubblicazioni”.
“La vita dei medici esprime la cultura, l’ambiente e la complessità dell’epoca in cui si svolge ed è una lettura interessante, alla portata di tutti, non necessariamente dei laureati nell’antica scienza d’Ippocrate e degli addetti ai lavori”.
Tra gli argomenti del primo numero risaltano lo studio del “dottor fisico” varesino Luigi Grossi scritto da Ivana Pederzani, le memoria di Domenico Meli a cura di Giuseppe Armocida, la figura di Giacomo Castelnuovo raccontata da Melania Borgo, la politica di Carlo Livi del San Niccolò di Siena ricostruita da Francesca Vannozzi, la commemorazione di Loris Premuda e la storiografia medica del secondo ‘900 di Luciano Bonuzzi.
Chi è interessato alla rivista può iscriversi al Centro Studi di Duno www.centrostudipromozioneprofessionemedica.it
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