Ho scritto agli Assessori alla Viabilità, Tutela ambientale, Urbanistica del Comune di Varese per ricordar loro come Amici della Terra Varese sia stata parte degli enti (con il Comune di Varese, Assessorato alla Tutela ambientale – progetto Agenda 21) che hanno dato vita, con la Associazione Varese Europea, ad attività di studio finalizzate a promuovere una mobilità cittadina e extra cittadina che fosse sostenibile e che rispettasse la accettabile qualità della vita delle persone che risiedono sul territorio.
Per la prima volta in Provincia di Varese sono state proprio tenute lezioni coordinate da Euromobility per la formazione di mobility managers di imprese pubbliche e private aventi i requisiti per la loro nomina in base al Decreto Ronchi.
È stato finanziato anche un viaggio europeo per conoscere quanto realizzato da altre nazioni in tema di mobilità sostenibile. Avendo tra i numerosi partecipanti anche funzionari della Provincia di Varese e del Comune di Varese mi sarei aspettato iniziasse da parte delle istituzioni competenti la nascita della figura del mobility manager dell’area. Di questo argomento non si è ancora trattato.
Queste non sono state le uniche novità. Sempre, per la prima volta, è stato redatto un piano spostamenti casa lavoro dei dipendenti dell’Ospedale di Circolo di Varese, certamente la impresa che ha nel nostro territorio il maggior numero di dipendenti.
Conseguentemente attraverso la Associazione Amici della Terra Varese, credendo fermamente nella bontà di questi interventi, ho fatto impiegare risorse dell’associazione per supportare queste importanti iniziative.
Il Decreto Ronchi stabilisce dei termini precisi per l’aggiornamento del piano.
Di tutto ciò, però, non ho più saputo niente né ne ho letto all’interno degli strumenti urbanistici fino ad ora predisposti dal Comune di Varese, menzione di ciò malgrado numerose siano state le risorse impiegate ed alte le persone intervenute. Sarebbe un onore dell’ente pubblico potersi fregiare di tutto ciò.
Ho quindi, una duplice motivazione a scrivere: quella teorica e quella pecuniaria.
Molte delle imprese che hanno fatto partecipare a questi incontri propri dipendenti e che si sono puntualmente diplomati, hanno sede proprio gravitante su Viale Borri di Varese (Ospedale, ASL, Bassani Ticino, Università, Istituto Molina ecc.).
Senza di queste informazioni e soprattutto senza interventi correttivi, continuo, invece, a leggere articoli dei quotidiani locali che riportano la voce di persone che si lamentano per esempio di smog, traffico e rumore all’interno di Viale Borri che viene definita “ in agonia”.
Mi interessa sapere se vi sia interesse a perseguire gli obiettivi di Agenda 21 che si era cercato di portare in avanti con convinzione e con coinvolgimento di numerosi enti sia pubblici che privati.
Sarebbe un dovere coltivarli e non lasciarli svanire. Come era stato ricordato dai rappresentanti dell’Università di Varese in occasione della illustrazione del detto Piano spostamenti casa lavoro, questa non si muoverà autonomamente senza l’incentivo e il comando comunale a farlo.
Sarebbe comunque opportuno che gli strumenti urbanistici che saranno approvati da parte del Consiglio Comunale di Varese (PGT) tengono conto degli sforzi profusi, anche dallo stesso comune, per la concretizzazione del progetto Agenda 21.
Così non pare che ciò sia stato.
Caldeggio ora la una riunione in questo senso ed anzi a questo scopo scriverò all’Assessore all’Urbanistica del Comune di Varese e al Direttore dell’Ospedale di Varese.
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