Piange, la vecchia signora, mentre mi racconta che le è morto il gatto.
Certo ci sono guai peggiori.
In questi casi scatta subito, per ognuno, la propria personale graduatoria dei dolori, la propria Scala Mercalli di tutto ciò che sconvolge la vita.
Ed è quasi automatica la tendenza a svilire e minimizzare dolori che non sembrano “seri”.
Però la morte del gatto fa riflettere.
Per arrivare a dire che ognuno ha il suo dolore.
E giudicare, fare classifiche, non serve.
Meglio piuttosto accogliere, raccogliere, dire parola di conforto.
Comunque.
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