Nella seconda metà di maggio Varese sarà protagonista di una serie di eventi, incontri, presentazioni che avranno come filo conduttore l’Africa, il Continente altrettanto vicino quanto ancora poco conosciuto se non per alcune mete turistiche e per molti, forse troppi, pregiudizi. E peraltro anche dire “Africa” rischia di essere parziale e riduttivo perché l’Africa è sicuramente un’unica espressione geografica mentre da profilo politico, sociale ed economico si presenta con un’enorme varietà di situazioni e un livello di sviluppo e di integrazione notevolmente diverso nei singoli paesi.
Le iniziative che si svolgeranno a Varese saranno realizzate dall’Associazione CUAMM, Medici con l’Africa, con la regia appassionata di Carlo Ghezzi Morgalanti e con la partecipazione attiva del Comune.
CUAMM, medici con l’Africa, è una organizzazione italiana non governativa (ONG) impegnata in sette paesi (Angola, Etiopa, Mozambico, Sud Sudan, Tanzania, Uganda e Sierra Leone) per favorire il diritto alla salute realizzando servizi sanitari disponibili a tutti e indirizzati soprattutto alle popolazioni più isolate e marginali. E’ nata a Padova nel 1950 con l’obiettivo di formare medici per i paesi in via di sviluppo con il nome CUAMM (Collegio universitario aspiranti e medici missionari), a cui è stato per chiarezza poi affiancata la sigla Medici con l’Africa.
In occasione delle celebrazioni per i sessant’anni, nel novembre del 2011, il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha sottolineato come “qualcosa in Africa si muove, l’Africa non è immobile, non è uguale a se stessa, non è nemmeno la stessa di dieci anni fa. Gli economisti stanno coniando anche nuove classificazioni e ci dicono che ci sono Paesi considerati storicamente affluenti, che sono i paesi di maggior benessere; poi c’è una categoria per la quale è stato elaborato un concetto un po’ sofisticato che è quella dei Paesi convergenti, che tendono cioè a convergere in una prospettiva di crescita più sostenuta; c’è poi una terza categoria che, è, come dire, suggestiva, quella dei Paesi che lottano per andare verso la crescita, per uscire dalla povertà”.
È proprio questa immagine di diversità anche profonda che rappresenta molto bene la condizione dei Paesi africani: grandi potenzialità, soprattutto dove alla presenza di materie prime si sono affiancati governi capaci di gestire un’efficiente politica economica, ma anche enormi problemi dove la povertà chiama povertà e dove le classi dominanti si sono distinte solo per l’arroganza e la corruzione.
Che molte realtà africane siano una grande speranza lo dimostra anche il crescente interesse della Cina che ha moltiplicato i propri investimenti e il proprio interesse economico soprattutto per i Paesi sulla fascia orientale. Negli studi economici internazionale si parla di “leoni africani” per i Paesi che sembrano avere potenzialità di crescita in linea con quelle delle tigri asiatiche.
Vi sono paesi come la Sierra Leone, la Liberia, la Repubblica democratica del Congo che hanno fatto segnare una crescita più forte della media dell’indice di sviluppo umano calcolato dalle Nazioni Unite sulla base dei parametri della salute, dell’educazione, della speranza di vita. Altri Paesi, come l’Etiopia o l’Uganda hanno avuto risultati più che significativi. Tra gli esempi di crescita più interessanti vi è quello della Costa d’Avorio, che negli ultimi anni ha fatto segnare uno sviluppo tra l’8 e il 10% annuo.
Particolarmente importante in questa fase economica è l’apertura al commercio e agli investimenti internazionali. L’interscambio dell’Africa subsahariana conla Cinaè passato da un miliardo di dollari nel1992 a140 miliardi nel 2010.
L’Africa resta quindi un continente di grandi contrasti, un continente segnato da secoli di colonialismo con una transizione che non poteva non essere difficile e complessa. Alle guerre coloniali hanno fatto seguito le guerre civili, al dominio delle potenze europee ha fatto spesso seguito il potere di oligarchie corrotte e dittatoriali.
Nel cammino dell’Africa verso uno sviluppo sostenibile continua ad essere estremamente utile il sostegno umanitario ed economico dei paesi occidentali. La presenza dei missionari è in molti paesi fondamentale così come quella dei medici, dei progettisti, dei cooperatori sociali. Una realtà da conoscere e, fin dove possibile, da aiutare. Gli incontri che si svolgeranno nei prossimi giorni a Varese hanno questo scopo.
In allegato il programma degli eventi:
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