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Sport

BEN TORNATA FERRARI (CON RISERVA)

ETTORE PAGANI - 26/04/2013

Il tempo non passa mai. Quando le cose vanno male o comunque non si riesce a farle andare come si vorrebbe. Così per il nostro automobilismo è parso che l’anno 2012 non terminasse mai. Eppure l’avvio era stato buono quasi a far rinascere speranze da un po’ sopite.

Buono ma di durata troppo breve senza neppure gustare appieno il sempre gradevolissimo sapore del successo. Buono più per demerito degli altri che per virtù nostra. Con una Red Bull che dotata di una velocità eccellente mancava di tenuta e per un verso o per l’altro non arrivava mai in fondo. E la Ferrari – esattamente al contrario – che cercava di rimediare alla sua mancanza di velocità con la tenuta di fondo. E con il suo campione Alonso impegnato a cercare di rubacchiare punti arrivando a qualche podio ma sempre tra un inconveniente e l’altro. E lui Alonso a ripetere, prima con una certa parziale convinzione “bisogna rivedere qualcosa, la macchina va messa a punto” e poi da una gara all’altra man mano che il tempo passava “la macchina è sempre quella di prima”. Senza arrivare al successo per dodici interminabili prove. E i meccanici a darsi da fare e Domenicali immerso in una speranza di miglioramento che di gara in gara si faceva sempre più fioca.

Delusione a fine anno e tutto rinviato al 2013 con la compagnia di un punto interrogativo grosso così.

Shanghai sembra avere sciolto i dubbi. Più che per il successo per le modalità con cui Alonso si è imposto: con un sacco di secondi tra lui e gli altri e soprattutto senza forzare più di tanto al punto di aver la sensazione che pilotasse una vettura con possibilità di aumentare il vantaggio. Insomma si è rivista una Ferrari modello anni di Schumacher quando a un pilota sicuramente eccellente faceva riscontro un mezzo addirittura perfetto. Sinora Alonso di simile potenza meccanica mai aveva potuto usufruire.

Se le cose continueranno così quanto a efficienza di mezzo lo spagnolo sicuramente non sciuperà come non ha mai sciupato ogni possibilità.

Tutto è agli inizi e non è il caso di esultare: di indulgere a ottimismi eccessivi. Tutto, insomma, è da rivedere.

Ma lasciare il posto a qualche raggio di luminosa speranza è pur lecito.

La gara del Bahrein, pur imponendo una riserva di giudizio, non ha intaccato più di tanto un misurato ottimismo visto che a un inizio eccellente ha fatto seguito un rallentamento dovuto, più che altro, a sfortuna.

Quello che, invece, impone le riserve più consistenti viene dalla Red Bull che – dopo la flessione di Shanghai – sembra più forte che mai.

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