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Cara Varese

DA UN ROBERTO ALL’ALTRO

PIERFAUSTO VEDANI - 26/04/2013

Lombardia da un Roberto all’altro, ma il cambio della guardia tra i governatori con lo stesso nome ha lasciato immutate alcune situazioni, come quella della gestione della sanità ancora saldamente nelle mani pidielline, nello specifico proprio del popolo formigoniano.

Non deve meravigliare allora se c’è gente che, crisi o non crisi, sbandieri la sanità di casa nostra come modello unico e vincente per efficienza e qualità del servizio.

Oggi in apparenza tutto marcia come prima, ma se si va a scavare ci si accorge che all’edificio delle meraviglie vengono tolti mattoni da alcuni muri per tappare buchi che si aprono in altre strutture. Il tutto a volte in silenzio quando per altre scelte operative viene battuta la grancassa. Succede che a causa delle gravi difficoltà finanziarie si debba fare di necessità presunta virtù, dico presunta perché a spremere e comprimere il servizio sanitario si commette un peccato grave nei confronti della comunità, in particolare delle persone più deboli che ne fanno parte.

Anche al “Circolo” si paga dazio. Per esempio in una stagione in cui di norma tutto funzionava a pieno regime ecco che per una quindicina di giorni avremo personale in ferie e chiusura di tipo estivo per parecchie sale operatorie.

Non si può fare processi a chi deve eseguire gli ordini per far quadrare i conti, mi limito a segnalare l’accaduto che di certo rappresenta un episodio di notevole negatività in relazione alla tanto sbandierata qualità lombarda del servizio sanitario. C’è la crisi, i cittadini devono sopportare molto, ma non tutto, in particolare la vanagloria dei mister ganassa. Roberto II da Lozza, un’occhiatina alla sanità la dia, anche a quella di casa nostra, che è poi anche sua, dove sarebbe meglio che tutto funzionasse. Perché caro governatore Maroni, aldilà delle vicende sanitarie, siamo arcistufi di avere da decenni rappresentanti ai vertici delle istituzioni ma di restare poi regolarmente a secco in termini di fatti concreti per la città. Già, Varese ha una triste storia in proposito e proprio perché quel poco avuto in passato è arrivato, o è stato fatto, da uomini della Lega credo non sia fuori luogo attenderci una diretta attenzione da Lei che non si è mai sbilanciato in vanterie e ascolta tutti e va a parlare anche agli studenti delle scuole della sua città.

L’ospedale di Circolo merita davvero di essere preso in considerazione, per la sua storia, per il suo presente che non deve essere sfasciato, per il suo futuro affidato a medici e tecnici di qualità. Se il Circolo avrà l’attenzione del governatore è possibile che pure l’Università ne tragga stimoli e benefici dopo le difficoltà che le hanno creato esponenti adeguati dal punto di vista scientifico ma non nella gestione delle risorse umane e nel rispetto di una grande storia.

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