Gianni Pozzi di Gemonio sostituisce il dimissionario Matteo Mainardi tra i revisori dei conti, mentre resta immutato il consiglio direttivo sotto la presidenza di Giuseppe Armocida. Lo ha sancito, con un lungo applauso, l’assemblea della Società Storica Varesina che si è riunita sabato 13 aprile nelle sale della Villa Borghi a Varano per rinnovare le cariche. Qui, nell’ex residenza di campagna dell’ottocentesca dinastia d’industriali del cotone oggi trasformata in Grand Hotel dall’imprenditore Guido Colombo, si è celebrato un triplice compleanno: il sessantesimo della nascita della Rivista della Società Storica Varesina, il trentennale della morte del fondatore Leopoldo Giampaolo e la presentazione del trentesimo fascicolo.
Marco Tamborini, che dal 1995 dirige la Rivista (prima biennale e dal 2008 annuale), ha fatto gli onori di casa illustrando il libro “La stoffa dei Borghi, patrioti e imprenditori della dinastia del cotone” che racconta le vicende della famiglia e guidato una cinquantina di soci, dopo i lavori assembleari e il pranzo, alla scoperta della villa e del parco: un piccolo Eden di oltre 67 mila metri quadri con fontane, grotte, ruscelli artificiali e il lago dei cigni che un tempo prendeva l’acqua dal bacino di Comabbio. La visita, favorita dal sole, si è estesa nel pomeriggio alla chiesa del Divino Redentore e alla cappella Borghi, nel cimitero di Varano, che l’architetto Paolo Cesa Bianchi firmò sul finire dell’Ottocento con la villa e la parrocchiale.
Tamborini ha colto l’occasione per presentare il reprint anastatico del libro “Sesto Calende e la sua rinascita” del 1930 e per presentare il XXX fascicolo della rivista della Società storica varesina: “La Rivista indaga tradizionalmente il passato attraverso le fonti scritte e oggi utilizza anche le fonti ausiliarie che la rendono più moderna e adatta a ogni tipo di lettore – ha detto –. Nell’Ottocento magari il parroco del paese analizzava antiche lapidi romane, spulciava polverose pergamene e redigeva notizie che restavano circoscritte a ristretti circoli di persone. Oggi l’interesse si è allargato da chi scrive a chi legge. Il lettore vuole sapere di più della storia del proprio territorio e noi cerchiamo di accontentarlo”.
Così, nel XXX fascicolo compaiono non solo gli argomenti tradizionali come le famiglie celebri (i Castiglioni di Angera, i Besozzi di Leggiuno, gli Adamoli di Besozzo), i personaggi storici (Beltramo de Bossiis preposito di Castelseprio, Vincenzo Dandolo e la sua attività pubblicistica, Domenico Bulferetti e le sue carte), le chiese e i monasteri (il convento dell’Annunziata in Varese e i suoi tanti passaggi di mano), ma anche temi più curiosi come l’ultimo rogo dei libri del marchese De Sade avvenuto in terra varesina, i testamenti che svelano i segreti dell’animo umano, lo studio delle strade antiche (la Mercantesca e la strada delle vacche tra il Ticino e la regione dei Laghi).
“In dodici articoli piuttosto corposi la Rivista diversifica gli argomenti e si occupa di tutte le zone della provincia – ha aggiunto Tamborini –. La bussola dello storico sono sempre le fonti primarie, naturalmente i documenti, ma il XXX fascicolo valorizza anche le fonti orali rappresentate dalle musiche e dalle tradizioni popolari che rivelano sorprendenti aspetti del territorio, affronta lo studio della toponomastica, analizza i ritrovamenti archeologici come le scoperte legate al cranio recuperato in una grotta di tufo della Valganna. Insomma, non c’è solo il documento scritto, le fonti ausiliarie spesso riservano sorprese altrettanto interessanti”.
Con il presidente Giuseppe Armocida i membri del consiglio direttivo sono Chiara Ambrosoli, Gianpiero Buzzi, Marina Cavallera, Diego Dalla Gasperina, Alessandro Dejana, Pierangelo Frigerio, Luigi Innocenti, Alfredo Lucioni, Guglielmo Piatti, Marco Tamborini, revisori Pierguido Baj e Gianni Pozzi. Per iscriversi alla Società Storica Varesina (la quota è di 30 € l’anno) e avere diritto alle varie pubblicazioni (la Rivista, le monografie e i reprint delle vecchie edizioni), basta scrivere e chiedere informazioni a: segreteria@societastoricavaresina.it
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