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VITUCCI: CONTI IN ORDINE

ETTORE PAGANI - 12/04/2013

Da Recalcati a Vitucci. La notizia del passaggio del testimone sulla panchina della Cimberio, a suo tempo, aveva suscitato qualche perplessità. Si era detto insomma, anche in questa sede, che Recalcati le credenziali del suo valore le aveva ben presentate. Fosse, dal momento del cambio in poi, Vitucci a presentare le proprie. Non in linea generale perché già ben note ma nel particolare, cioè in quanto migliori di quelle del collega.

E Vitucci – quasi avesse fiutato l’aria – non ha tardato a dare una risposta che definire perentoria è certamente poco. Ha costruito – proprio lui il nuovo coach – una compagine che ha cominciato a fare scintille di successo sin dai primi passi del campionato in corso rivelandosi, prima, una piacevolissima sorpresa poi una grande certezza.

Tutto che gira alla meraviglia in qualsiasi situazione con gioco brillante e concreto. Tutto ok: difesa e attacco. Tutto fino a raggiungere un primato in classifica più che legittimo.

Neppure sarebbe possibile ipotizzare, con critica maldestra e infondata, che il privilegio possa considerarsi derivato da qualche calo di rendimento di altre formazioni. Siena non è quella delle glorie passate ma che una squadra abbia flessioni rientra nella normalità delle cose senza necessità di giustificazioni ancorate a situazioni negative politico-economiche che, oltre tutto, non esistevano quando la compagine senese cominciava già a battere colpi a vuoto.

Neanche Milano è in gran spolvero e tanto meno Bologna che, peraltro, già da qualche tempo ha dimenticato le passate soddisfazioni.

Piace invece il duello con Sassari. E piace ancor più non solo perché si tratta di una sfida al momento vittoriosa ma anche perché dimostra che pure in Sardegna c’è del nostro con quel Meo Sacchetti (ai tempi eccellente portatore dei colori varesini) che da anni vi sta lavorando ottenendo una serie graduale di progressi sicuramente insperati. Successi tali da aver fatto – a tratti – criticare una mancata presa di considerazione di una sua chiamata sulla panchina varesina.

Critiche che, peraltro, per quel che si diceva prima, Vitucci imperando, spariscono frettolosamente nel nulla.