È un gioiellino grafico che una volta attestava l’identità del proprietario di un libro e, se si trattava della biblioteca di un nobile, riproduceva lo stemma araldico del casato. I tempi sono cambiati e, nell’era dei tablet e dei touch-screen, i libri non sono più proprietà di pochi eletti e le biblioteche sono a disposizione di tutti. L’ex libris ha dunque perso il significato del passato ma resta una forma d’arte. È amato, collezionato, esposto nelle mostre in tutto il mondo e al centro di concorsi che richiamano i migliori incisori internazionali. Uno di questi appuntamenti s’inaugura sabato 20 aprile (ore 18.30) in Sala Veratti a Varese, è dedicato al tema omerico dell’Iliade e dell’Odissea e resterà aperto fino al 18 maggio.
La mostra, inserita in un tour europeo che ha già toccato Atene e Belgrado e che farà tappa a Roma, San Pietroburgo e Helsinki, espone centocinquanta capolavori che appartengono a Christos Giannakos, un facoltoso collezionista greco, direttore della galleria Xotaris Art Forum con studio ad Atene e nell’isola di Creta, possessore di centinaia di pezzi che si è procurato ingaggiando gli artisti più bravi, soprattutto dell’Europa dell’Est. La mostra è organizzata dalla biblioteca comunale di Bodio Lomnago (in collaborazione con Palazzo Estense) che ogni due anni ospita il concorso internazionale di ex libris giunto nel 2012 alla sesta edizione.
“È una vetrina importante per il comune di Bodio che oggi è conosciuto in tutto il mondo grazie a questa particolare forma d’arte – sorride Marco Franzetti, responsabile degli uffici amministrativi del municipio rivierasco, organizzatore del concorso biennale e consigliere dell’associazione italiana ex libris –. L’iniziativa nacque dieci anni fa da un’idea dell’allora sindaco Fausto Sessa che è un accanito collezionista e si è sviluppata fino a diventare un evento internazionale. Nel 2012 hanno partecipato al concorso duecentonovantanove artisti in rappresentanza di quarantatre Paesi”.
“La biblioteca di Bodio possiede una collezione di tremila ex libris di tutto il mondo, soprattutto xilografie e acqueforti firmate da artisti di fama come il bulgaro Hristo Kerin, il russo Vladimir Vereshagin e Maria Maddalena Tuccelli del Poligrafico Zecca dello Stato. Raccogliere ex libris è come collezionare francobolli e monete antiche, cambiano solo i valori. Si va da un minimo di venti-trenta euro a centocinquanta per opere nella norma, ma si può arrivare molto più in alto in caso di firme famose. Le tirature dei grandi maestri vanno ben oltre i mille euro e non superano mai le cinquanta copie”.
“L’incisione a bulino è la più delicata perché è difficile ricavarne più di venti copie, poi la lastra si rovina e diventa meno precisa. Anzi, si può dire che ogni opera sia diversa dall’altra proprio per il progressivo logoramento della matrice. Io sono un piccolo collezionista. Possiedo un centinaio di pezzi. Nel mio ruolo di organizzatore ho ricevuto ex libris in regalo con la dedica personale inserita nella grafica. È un onore che non tocca a tutti. L’anno prossimo il tema del concorso internazionale sarà la poesia, “la musica del cuore”.
Francesco Paganoni, volontario del comune di Bodio, dà una mano agli organizzatori: “Perché collezionare ex libris? Ognuno si sceglie la propria passione – spiega – è un’espressione d’arte paragonabile a un quadro, è un’invenzione grafica che richiede tecnica ed esprime contenuti. Bisogna fare il disegno, metterlo su lastra, stamparlo, il procedimento ha dei costi e richiede competenza. Ci sono federazioni nazionali che regolano questo tipo di collezionismo in Belgio, in Italia, in Germania, in Inghilterra, un po’ dappertutto. Ma nel Varesotto, finora, non c’è stata la partecipazione di artisti nostrani che ci saremmo aspettati”.
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