Mi pare sia stato Cicerone a scrivere: “Quale castigo possono infliggere a un uomo gli dei immortali, che sia più grave dell’insana follia?”.
In effetti, più di qualunque altra “insania”, la follia rende estranei a sé e agli altri. Incomunicabili.
Vero che in qualche cultura il folle è considerato sacro, perché in lui parla il mistero, forse il divino. Non nella nostra.
L’idea del “castigo divino” è rimasta presente nella cultura occidentale. Che ha tentato di esorcizzarla inventando il “Grande Internamento”: i manicomi. E in tempi meno fisicamente violenti, gli psicofarmaci.
Resta intatta la sostanza di un’affermazione fatta più di duemila anni fa.
Difficile da contestare, se non da quelli che i matti li hanno visti solo al cinema.
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