Nei giorni scorsi ho scritto al nuovo Presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, in quanto davo per scontato che l’altissimo l’inquinamento acustico e atmosferico sul territorio varesino, provocato dalla presenza dell’aeroporto di Malpensa, fosse completamente assodato ed anche particolare.
In tale senso rafforzava la mia convinzione la lamentazione marcata e continua dei Sindaci dei Comuni limitrofi a Malpensa (i loro accertamenti presumo non siano fatti caso ma con responsabilità e confortati da dati scientifici) e, soprattutto, la sentenza della Corte di appello di Milano (giugno 2012) detta Quintavalle.
Ora sono, invece, informato dai mezzi di informazione di Varese e dal Corriere della Sera del 27 marzo 2013 – pagina 12 Lombardia, con mio sbigottimento, come una recente relazione di Arpa abbia affermato che, in base a proprie indagini, questo inquinamento non ci sia o, meglio, che i dati dell’inquinamento dell’aria di Malpensa siano non specifici ma identici a quelli riscontrati in tante zone della regione.
Ho allora chiesto a Maroni di chiarire questa situazione (diversa interpretazione della realtà da parte di diverse Istituzioni) appurando con studi certi quale sia la realtà a cui i cittadini possano affidarsi.
Mi domando se sia distorto l’accertamento alla base della Sentenza della Corte di Appello oppure se lo sia quello alla base della relazione di Arpa.
Dal governatore, quindi, vorrei anche sapere se concordi con Arpa che in pratica sostiene un intollerabile “mal comune mezzo gaudio”. Se così fosse, gli ho chiesto quali siano i suoi proponimenti per migliorare la situazione in cui si trova Malpensa assieme a numerose altre zone inquinate della Lombardia.
Non posso ritenere che Maroni, che ha una importante responsabilità politica a livello regionale, possa accettare di non contrastare la deteriore qualità di vita dei cittadini lombardi che appaiono vivere in un ambiente malato.
La Regione Lombardia ci aiuti a migliorare le condizioni in cui tutti ci troviamo ad operare e non abbia quel fatalismo che sembra trasparire dagli scritti della propria Agenzia di controllo ambientale.
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