Ho scritto al prefetto di Varese, e per conoscenza agli amministratori del Comune, dopo aver letto con preoccupazione della mancanza della zona utilizzata in passato per effettuare il parcheggio per il Luna Park, perché il prato impiegato allo scopo è inservibile in quanto arato dal proprietario, quindi molle e fangoso.
Mia e del Comitato dei residenti alla Schiranna è sempre stata la contrarietà all’ospitalità in quel quartiere di Varese degli spettacoli viaggianti. Medesima posizione era stata assunta anche dai rappresentanti del Comune nel corso del dibattito tenutosi in un ristorante della Schiranna l’anno passato. Questi avevano detto che il Luna Park sarebbe stato spostato in zona Iper con l’approvazione del nuovo PGT.
La Schiranna è considerata da tutti come inadeguata e non utilizzata in maniera appropriata. Non può essere il ricettacolo di avvenimenti scomodi che non possono essere ospitati in altre parti della città.
È, la Schiranna, un luogo che dovrebbe invece costituire un vanto per la città. Una meta per rilassarsi. Per immergersi nel bello. Per osservare la natura, che particolarmente mutevole e coinvolgente si immerge e compenetra nei tesori storici e archeologici e nelle diverse testimonianze architettoniche presenti. Queste mostrano un succedersi di una storia di diverse pratiche e tradizioni che è mutevole nei secoli ma che sempre ha rispettato l’ambiente entro cui si svolge.
Il Luna Park – come la Fiera – offende invece il lago nella natura delle sue sponde sia accessibili da via Macchi sia da via dei Prati. Le si rispettino, tali zone, e le si valorizzino per quanto attiene alle acque ma anche al territorio antistante che deve essere usato per l’agricoltura e non per il parcheggio di autovetture.
Ma i problemi non sono soltanto quelli del parcheggio delle autovetture o del loro accesso alla Schiranna.
L’anno scorso i mezzi di informazione che hanno affrontato (come si ripete periodicamente anche con la Fiera di Varese) il tema dei disagi estremi che con grande chiarezza vengano mostrati come bipartisan: i residenti della Schiranna erano esasperati perché (…) le stradine strette del rione, si trasformavano in una trappola per auto, che restavano in coda per ore al tramonto. (…) Verso le 18 le auto che iniziavano ad uscire dai parcheggi rimanevano bloccate per almeno un paio di ore.
I residenti, come detto, non sono gli unici a lamentarsi: anche i gestori delle giostre del Luna Park sostengono questo disagio – e da anni – perché la questione colpisce anche loro. (…) Un problema che li tocca da vicino perché in questo modo non c’è ricambio del pubblico e gli affari ne risentono.
Tutto ciò premesso ho chiesto al Prefetto di assumere provvedimenti forti.
Come egli può rendersi conto, non c’è differenza tra i pericoli che possono derivare da un evento sportivo rispetto a quelli conseguenti alla difficoltà di poter accedere al Luna Park che solitamente è molto frequentato.
Anzi i problemi sono maggiori: c’è un problema evidente per l’integrità delle persone. Ci sono però tanti altri problemi che incontrano l’ambiente, i residenti e come detto gli stessi proprietari delle attrazioni.
Per l’ambiente vi sono due problemi evidenti: l’uso improprio del territorio per altre ragioni non confacenti alle sue vocazioni e la mancanza di servizi igienici nelle abitazioni mobili dei proprietari delle attrazioni che, come accertato in passato, scaricano in maniera impropria i liquami dagli stessi prodotti.
Perciò, anche in questo tipo di manifestazioni il ruolo del Prefetto non è solamente quello di garantire l’ordinato svolgimento dell’evento, ma quello di contribuire in modo atipico al buon esito della manifestazione stessa, intervenendo per superare possibili inconvenienti o risolvere criticità che dovessero emergere nella fase organizzativa o in quella della manifestazione, obbligando il Comune a intervenire.
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