Dove eravamo rimasti. Avrebbe detto qualcuno parlando d’altro. Qui, invece, ci si ricollega alle ultime notizie di cui s’era, appunto, detto qualche tempo addietro, parlando della crisi dell’ippica in generale e dei relativi riflessi su quella varesina.
Diciamo subito che non c’è niente di nuovo sotto il sole se si attendevano raggi caldi e rassicuranti. Ma se l’attesa era, purtroppo, pessimistica, ipotizzandosi un sole smorto e incapace di portare il minimo calore, si è centrato in pieno l’obiettivo.
Tempi grami e di nera miseria erano e tali sono rimasti.
I programmi prevedono giornate di corse sempre più rarefatte nel tempo e con calendario formato di mese in mese rispetto ai soliti logicamente previsti di stagione in stagione. Con conseguenti enormi difficoltà organizzative.
Nulla di simile era mai capitato in precedenza. Alle Bettole si sono così disputate a febbraio due giornate di gare rispetto alle quattro previste e da qui in poi sarà tutto da stabilire. E se a modificare in peggio il programma di febbraio è valso anche il maltempo sul seguito le condizioni climatiche non hanno proprio influito.
Si vive alla giornata, dunque, quanto a possibilità di essere in pista; non si vive proprio quanto a possibilità economiche. Ne risentono, ovviamente, tutti: proprietari, allenatori e fantini. Il che rientra nella più vergognosa logica di cose posto che buona parte dei proprietari non dispone di risorse tali da poter essere paragonate a quelle delle scuderie di più ampie dimensioni. Esse, a loro volta, risentono del mancato introito dei premi rimanendo da assolvere alle spese di mantenimento dei cavalli. Il tutto, ovviamente, si riflette anche sugli allenatori, visto che i proprietari non sempre sono in grado di pagare le pensioni e che non pervenendo i soldi dei premi gli allenatori non possono riscuotere le relative percentuali. Analogo discorso vale per i fantini cui spettano oltre agli importi contrattuali quelli delle singole monte e quelli delle percentuali sui premi.
Risultato: da otto mesi a questa parte, non si vede una lira e sarà molto difficile che la situazione subisca modifiche in miglioramento. E nemmeno lo sciopero generale dei fantini – momentaneamente sospeso in attesa di una sistemazione della situazione politica – pare abbia possibilità di trovare effetti positivi.
Ammesso che la politica ne trovi.
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