Anna e Gianluca. E poi Anna, Gianluca e una piccola creatura che si muove al battito del cuore, nel video sgranato dell’ecografia: è Lucy, è viva. È “diversa”.
Quante donne negli ultimi trent’anni si sono trovate a decidere del destino di un figlio, parte di sé, ma già altro da sé, di fronte a un verdetto medico infausto? Chi l’ha provato sulla sua pelle ricorda ogni parola, ogni respiro, ogni oggetto nella stanza oscurata dell’ecografo. “Mi spiace, c’è qualcosa che non va”: sindrome di Down, sindrome di Dandy-walker… E adesso?
Sul palco del teatro Franciscum, di Mombello, scorrono immagini di splendente bellezza, una band suona dal vivo, mentre Anna canta accompagnata dal marito alla chitarra: è il loro lavoro, niente di eccezionale. Ma stasera raccontano, con le note e la poesia, la loro vita. “Quella notte, dopo l’ecografia – dice Anna – qualcosa mi ha attraversato…sentivo Lucy gridare dentro di me che ce l’avrebbe fatta… all’improvviso, mi sono sentita avvolgere da una luce calda e una frase nitida è comparsa, luminosa davanti ai miei occhi: il mondo di Lucy, un futuro di speranza”.
Da questo piccolo grande sì, per i due genitori in attesa cambia tutto. La fatica e il dolore, che ci sono, duri e freddi, appaiono ora come un’occasione per crescere, per dare e ricevere amore, una strada da percorrere: non più un vicolo buio senza uscita. È la luce di quelli che Anna ha battezzato “i bimbi cometa”, bimbi speciali che vengono messi sul nostro cammino per rivelarci cosa sia davvero il reale, e guidarci lungo la via della verità.
Il tempo dà loro ragione. Lucy nasce, si ammala, viene operata, rischia di morire e poi si riprende. E poi impara a camminare, e poi a parlare, e questo autunno ha fatto il suo ingresso trionfale alla scuola materna, con i suoi buffi codini e un tenero sorriso. E intorno a lei e ai genitori si intesse e cresce una rete di amicizia, aiuto, condivisione, scambio, sostegno: “A noi è successo qualcosa di grande. Accettando che la vita facesse il suo corso, lasciando che Lucy venisse al mondo, abbiamo ricevuto tantissimo”. Il fatto è che chi riceve ha un impulso immediato a restituire, ridare questo tesoro: “Volevamo condividere la nostra scelta e la strada intrapresa, portare la nostra esperienza ad altri.”. In poche settimane nasce il sito www.ilmondodilucy.com dove i genitori di Lucy raccontano la loro esperienza: “Così – spiega Anna – chi cercava in internet notizie, testimonianze su questa sindrome, non avrebbe trovato, come era successo a noi, solo tristi diagnosi mediche e percentuali asettiche, magari con una descrizione terribile e dettagliata di qualcosa che è impossibile da prevedere, perché si parla di persone, e ognuna è diversa dalle altre”.
Oggi Anna e Gianluca portano in giro per l’Italia e l’Europa le canzoni e le poesie composte giorno per giorno nel loro cammino con questa figlia tenera e speciale, in uno spettacolo intitolato “Il mondo di Lucy”. Hanno tante richieste – senza alcuna pubblicità promozionale – da non riuscire a rispondere a tutti; forse perché una parola di speranza è quello di cui ha più bisogno, oggi, l’uomo. “Sì, penso che sia proprio questa la missione di Lucy nel mondo” sorride mamma Anna.
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