Sono passati sei mesi dalla morte (30 agosto 2012) del Cardinale Carlo Maria Martini ma le luci sulla sua straordinaria e complessa figura non si affievoliscono. Pastore amatissimo della Diocesi Ambrosiana, è stato un interprete acuto del nostro tempo del quale è stato coscienza critica ma anche pastore cristiano e intellettuale capace di indicare nuovi traguardi e nuovi orizzonti. Per ben ventidue anni è stato un naturale punto di riferimento per tutti, credenti e non credenti, autorevole e severo, un esempio per l’intera cultura occidentale sempre più orfana di padri collettivi. Le chiavi del suo carisma? L’acutezza dell’analisi, la leggendaria cultura, lo spirito ecumenico nutrito dagli studi biblici, la Parola come stella polare del suo cammino di fede, le riflessioni sull’ebraismo, la vigorosa pacatezza del suo argomentare, intervenire, correggere, stimolare.
Tuttavia al di là di tutti questi elementi della sua personalità, vi è un dato naturale, originario, che spiega il vasto consenso che lo ha circondato in vita e seguiterà a circondarlo post mortem: la sua straordinaria capacità di dialogo e di confronto vero con gli altri uomini, nella direzione delineata da Papa Montini nell’Enciclica “Ecclesiam suam” dove si dice che la Chiesa cattolica, e dunque ogni cristiano, devono dialogare col mondo e farsi parola, messaggio, colloquio. Insomma si può dire che Martini è stato un “Profeta” del nostro tempo e come tale anche avversato e temuto. E proprio “Il Profeta” è il titolo del libro che giovedì 14 marzo, ore 20.45, l’Associazione culturale Floreat, presenterà nel salone del Centro parrocchiale Massimiliano Kolbe, viale Aguggiari 140, incontrando l’autore del volume, Marco Garzonio. Condurrà la serata il giornalista Cesare Chiericati.
Giornalista, saggista, amico personale del Cardinale, Garzonio ripercorre le tappe fondamentali della sua vita: il Liceo classico nello Studentato dei Gesuiti di Gallarate; gli studi alla Facoltà teologica di Chieri; gli incarichi all’Istituto Biblico e alla Pontificia Università Gregoriana; la nomina da parte di Giovanni Paolo II ad Arcivescovo di Milano; il ritorno agli studi biblici e all’amata Gerusalemme, lui che per volontà dello Stato ebraico, era stato proclamato Grande d’Israele; il rientro definitivo in Italia imposto dal progredire inesorabile della malattia.
Marco Garzonio è oggi considerato“Il maggior esperto Martiniano” come del resto dice di lui il cardinale Gianfranco Ravasi. Ha seguito per il Corriere della Sera – di cui è tutt’ora assiduo collaboratore – l’episcopato di Martini fin dall’inizio. È autore di numerosi saggi: Gesù e le donne(1990); Il contributo della psicoanalisi alla lettura dei Vangeli (2005); La vita come amicizia (2007); Il codice di Tarso (2009).
Psicologo analista e psicoterapeuta, è docente di Psicologia del sogno presso la Scuola di Psicoterapia del Centro italiano di psicologia analitica (CIPA)
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