1 – Più di 12 milioni di voti sono passati dai vecchi a nuovi partiti. Il PDL ha perso 6 milioni di voti, il PD ne ha visti sparire 4, la Lega li ha dimezzati. Il Movimento 5 Stelle, con otto milioni di voti, è oggi il primo partito.
2 – Il bipolarismo ha prodotto due coalizioni minoritarie e un’incognita. Le 5 Stelle vogliono essere il simbolo di una democrazia “diretta” dove Beppe Grillo parla con tutti ma nessuno può parlare con lui. “Diretta” forse, ma sicuramente una democrazia “asimmetrica”.
3 – Sui giornali e alla televisione tutto è “news”; non c’è più analisi profonda, è sparito il contesto sociale, manca la realtà storica.
4 . In campagna elettorale i partiti hanno promesso 160 miliardi di sgravi fiscali; Grillo ci ha indicato la scorciatoia verso la miseria: referendum per uscire dall’euro, NO TAV, settimana lavorativa di 20 ore. Premio di consolazione: mille euro al mese per tre anni ai disoccupati.
5 – Si ipotizza un governo di “scopo” ma anche quelli di prima ne avevano uno: durare.
6 – Pure nel Friuli, austero e sgobbone, venti consiglieri regionali sono inquisiti per uso improprio dei fondi di rappresentanza: la spesa del macellaio, il drink in discoteca, i soliti pranzi con le ostriche e persino una pistola.
7 – Se la gente pensa che i politici siano uguali a Scilipoti, Fiorito e De Gregorio, si fa strada l’idea balzana che anche gli incompetenti e i profittatori possono fare politica.
8 – Allora è vero che c’è qualcuno che si occupa di diritti? Sì, quelli televisivi.
9 – Se le accuse troveranno conferma, l’inciampo di De Gregorio è costato il governo a Prodi, tre milioni a Berlusconi e molto di più alla democrazia.
10 – Secondo Antonio Gramsci la “forma partito” ha trasformato la politica e la “forma impresa” ha trasformato la società. “Simul stabunt, simul cadent”.
11 – I giovani del ’68 erano figli di Karl Marx, quelli del duemila sono discepoli di Sigmund Freud. Si sono liberati dalla figura del Padre (cioè dell’Autorità) come una presenza persecutoria da abbattere e contestare. A differenza dei genitori nessuno ha mai chiesto loro di sacrificarsi per la Patria, di credere nelle ideologie; il loro obiettivo è la realizzazione di sé, la ricerca della felicità; lo strumento della liberazione non è la rivoluzione ma il sarcasmo: “una grande risata vi seppellirà”. Non mancano di ideali ma sono elaborati in forme affettive e simboli che prescindono dal passato. I giovani pensano che lo scambio cognitivo e affettivo che avviene nel virtuale è vivo e reale, i vecchi non riescono a comprendere che i corpi lontani possano avere un rapporto di relazione e di solidarietà come nello spazio fisico. Gli anziani non capiscono che c’è un nuovo modo di vivere e di guardare ai bisogni collettivi.
12 – lo “spin doctor” di Grillo, Gianroberto Casaleggio ha detto: “Quando i soldi per pagare chi dipende dallo Stato finiranno, allora comincerà l’assalto ai forni”. Almeno il Manzoni lo ha letto.
13 – L’urgenza più drammatica è la scomparsa di migliaia di piccole e medie imprese. Con le aziende che se ne vanno vengono meno i posti di lavoro, crescono i disoccupati, i redditi si contraggono, diminuiscono la produzione e i consumi. È la crisi che coinvolge maggiormente i Paesi fragili e le fasce di persone più deboli. La riduzione del “cuneo fiscale” e dei costi aziendali si può ottenere con il taglio dell’IRAP e la diminuzione dell’IRPEF (mentre l’IMU è ininfluente, non c’entra) e può essere una boccata d’ossigeno. Il problema di fondo è però la crisi del sistema che coinvolge i “fondamentali”: istruzione, produttività, innovazione e, soprattutto, lo spostamento dall’Europa all’Asia del “modello di sviluppo fordista”. I politici non se sono accorti.
14 – Maroni vuole che i due terzi delle imposte riscosse in Lombardia restino in casa, cioè siano gestiti dalla burocrazia regionale. Ma i cittadini che cosa ci guadagnano?
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