Editoriale
VERITÀ E MENZOGNE
MASSIMO LODI - 11/02/2013
Verità e menzogne nella “Calunnia di Apelle” di Botticelli (1496)
Giriamo al largo dal chiacchierume e andiamo al sodo: questa campagna elettorale è tra le peggiori della storia repubblicana. Una rincorsa a spararle grosse. Lo fa Berlusconi, che non ha altre carte da giocare dopo aver giocato malissimo una legislatura cominciata con più di cento parlamentari di vantaggio; lo fanno i suoi avversari, che gli van dietro nella teoria del promessificio invece di andare avanti. Avanti per la loro strada. Spiegando un progetto di Italia credibile. Illustrando alternative concrete. Piantandola d’inseguirsi nella gara a convincerci che taglieranno le tasse, e invece garantendoci che s’impegneranno a tagliare sprechi, privilegi, ingiustizie eccetera. Il primo dei valori non negoziabili è il rispetto verso gli elettori, e questo rispetto non c’è. Che rispetto ha verso di noi uno che ha governato durante otto degli ultimi dieci anni, non ha riformato nulla, ha peggiorato i conti dello Stato, ha portato l’Italia sull’orlo del fallimento, ha chiamato in soccorso il governo tecnico e adesso dice che le colpe sono altrui? Nessuna responsabilità, nessun rincrescimento, nessuna scusa. Chi si deve vergognare di che cosa?
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L’ex ministro Brunetta, e futuro titolare dell’Economia se Berlusconi vincerà, spiega: il mancato introito dell’IMU che verrà abolita (anzi: restituita, lo ha corretto l’ex premier-maravilla) lo recupereremo con 250 milioni da nuovi giochi, 700 da accise sul tabacco e 1015 da quelle sull’alcol. Per il bene del Paese, lo stratega e lo statista s’augurano il male dei paesani. Cittadini dediti a fumare e bere, pronti a ingrossare le file agl’ingressi degli ospedali. Cittadini vittime della malattia dell’azzardo, un gorgo mortifero secondo il parere di tutti. Non di Brunetta che dichiara: il gioco è un’attività fisiologica dell’individuo. Anche la Chiesa ha le sue lotterie a fin di bene.
Certo che le ha. Ma cosa c’entra il biglietto da un euro per finanziare la sagra dell’oratorio con la pratica di scommesse d’ogni genere e tipo, che ingannano soprattutto il ceto medio basso, gl’indigenti, i poveracci che avendo poco da perdere rischiano di perdere tutto questo poco e talvolta (molto spesso) vi riescono? Che idea hanno Brunetta e i suoi sodali (e il suo principale) del profilo sociale d’un governo?
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Non è vero che la politica sia tutta spazzatura. Si trovano perle, fra tanti rifiuti. Se ne parla poco, e invece si dovrebbe parlar molto dell’esemplare e tragica storia di Alberto Musy, da un anno in coma dopo essere stato selvaggiamente picchiato. Musy è un esponente dell’UDC torinese, rifiutò alle ultime elezioni municipali l’alleanza con una lista guidata da un personaggio di dubbia moralità. Successivamente questo personaggio gli chiese d’appoggiare in un concorso universitario di cui Musy era commissario il figlio d’un ex ministro. Infine gli sollecitò un finanziamento per entrare nella gestione d’una compagnia ferroviaria. Un primo no, un secondo no, un terzo no. Infine il pestaggio. Musy non ha mai ceduto alla spregiudicatezza, ha sempre fatto prevalere l’onestà. Il suo giustiziere lo accusava di tradimento, convinto che solo la prassi corruttiva fosse in vigore nella politica; invece gli si è dimostrato che il compromesso morale può (deve) essere respinto. Purtroppo a un prezzo crudele. Ma ricordiamoci di Musy, eroe contemporaneo: c’è chi merita il nostro consenso e chi il nostro disprezzo.
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Il neopresidente del Pontificio consiglio sulla famiglia, monsignor Vincenzo Paglia, nella sua prima conferenza stampa ha rammentato con forza la saldezza delle convinzioni della Chiesa in materia. Il matrimonio è un elemento fondamentale della società, l’unione tra un uomo e una donna è l’unica che lo può suggellare, i figli hanno diritto ad avere un padre e una madre. È una questione di naturalità e non di fede: così, tanto per chiarire che sarebbe ora di smetterla nell’ipotizzare altro che di naturale non ha nulla. Cosa diversa è assicurare alcuni diritti alle coppie di fatto, eterosessuali e omosessuali; garantire il rispetto della dignità d’ogni uomo e d’ogni donna; affermare, Paglia dixit, “…la verità sulla persona umana perché nella menzogna perdiamo tutti”. A proposito: che cosa ne pensano sull’argomento i nostri candidati alla presidenza del Consiglio? O non pensano nulla o non hanno il coraggio di far sapere che cosa pensano. Non sempre il silenzio è d’oro.
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